Pdl regionale in conclave a Enna

castiglioneQuel che è emerso dall’incontro plenario del Pdl a Enna, ieri pomeriggio, ci lascia perplessi. Sostanzialmente un nulla di fatto. I coordinatori regionali avrebbero potuto decidere il da farsi in vista delle regionali, prendendo delle decisioni chiare, esprimendo subito un nome alla presidenza, avvantaggiandosi del fatto di essere non più due, ma tre. Invece i temi principali dell’incontro sono stati l’assenza dell’on. Leontini ed il commissariamento della Regione Sicilia.

E quindi i coordinatori che hanno coordinato? Nulla.
L’ipotesi di commissariamento della Regione sembra assurda e fuori luogo, oltre che incostituzionale e contraddittoria. Soprattutto se si considera che, a questo punto, viene sostenuta dal partito che più di ogni altro dovrebbe “odiare” una soluzione simile. Che senso ha, poi, parlare di liste per le elezioni regionali se Misuraca (coordinatore fresco fresco di nomina) pensa che sia giusto rimandare le elezioni ed affidarsi, anche in Sicilia, ad un tecnico? Il partito dei liberali per antonomasia che punta ad una soluzione illiberale: assurdo.
Ne ha giovato, invece, la figura di Nino Minardo. Assente Leontini, come co-corrdinatore ibleo del partito, ha potuto esprimere la sua. Strano però. Infatti, Minardo, dai primi di giugno ha dismesso il logo del partito nei suoi comunicati ufficiali, diceva di star lavorando ad una corrente di pensiero diversa da quella del partito (un ritorno ad Idea di Centro?) e sosteneva – in tempi antecedenti le mosse di Leontini – che in provincia di Ragusa non ci sarebbero stati deputati da riconfermare. Sempre senza usare il termine “Pdl”. Un esempio di abilità equilibrista senza precedenti.
E alla fine Minardo, interrogato su un ipotetico candidato alla presidenza della Regione (immotivatamente, se si è deciso di andare verso il commissariamento) indica il leader della Destra siciliana Nello Musumeci come miglior soluzione. Non certo una dimostrazione di attaccamento al proprio partito. 
Probabile che Leontini abbia sbagliato a non presentarsi all’incontro. Dopo aver guidato negli ultimi anni il Partito a Sala d’Ercole, mentre Castiglione e Nania dormivano in attesa di una “sveglia” romana, avrebbe potuto dimostrare nei fatti di essere lui l’unico titolato a fare la politica del Pdl in Sicilia. Nania, da vicepresidente del Senato, diciamo che può aver avuto altro da fare, Misuraca è appena arrivato, ma Castiglione… E’ stato davvero il coordinatore regionale di questo partito? Matisse direbbe di no.
Visto come si stanno mettendo le cose, pensiamo che la “sveglia” romana di cui parlavamo prima arriverà, presto e con forza.

di Redazione17 Lug 2012 10:07
Pubblicità