Di quella Patrizia mi ricordo bene…..
Lombardo predica bene a Roma o in altre sedi inneggiando alla collegialità e alla meritocrazia nella speranza di irretire qualche elettore in più ma continua imperterrita alla Regione Siciliana la raffica di nomine del “poltronificio” che lui stesso ha messo in piedi. Lo dice il deputato di Grande Sud Carmelo Incardona che ci informa che negli ultimi due mesi sono stati nominati oltre cento dirigenti, in una Regione che vanta l’imbarazzante record di avere un dirigente ogni nove dipendenti. Anticipando il voto del ddl all’Ars “blocca nomine” il presidente ha infatti nominato ben quattro direttori generali della sanità, piazzando ulteriori bandierine politiche utili per la prossima tornata elettorale, in barba a una spesa pubblica regionale che ha raggiunto livelli imbarazzanti. Il governo regionale è stato trasformato in un carrozzone utile per distribuire clientele e prebende che spende nel solo 2011, soltanto per i pagamenti dei suoi dipendenti, un miliardo e ottanta milioni contro il miliardo e 26 milioni del 2010.
E tra i tanti beneficiati del governo Lombardo ci sarà anche la dottoressa Patrizia Monterosso, che andrà ad assumere la guida della segreteria generale della Regione, un ricco incarico del valore di 250mila euro l’anno. Come tutte le scelte del governatore, negli ultimi mesi in particolar modo desta particolare clamore il fatto che tra gli oltre duemila dirigenti in servizio, cifra record in tutta Italia, sia stata scelta un’esterna.
“Si tratta di una scelta – ha commentato l’onorevole Carmelo Incardona – che premia una fedelissima del governatore e che va oltre ogni normale logica amministrativa. Si sceglie un esterno alla guida della segreteria generale ignorando un bacino di duemila dirigenti, ma questo fa il paio con la nomina della dottoressa Monterosso a dirigente generale del dipartimento della Pubblica Istruzione nel 2005 in barba alla legge, non avendo i requisiti previsti”.
Nel caso specifico anche la Corte dei Conti ha voluto vederci chiaro, arrivando ad inviare un avviso di messa in mora ipotizzando un danno erariale di 500mila euro, poiché la dottoressa Monterosso non possedeva i requisiti di un’esperienza dirigenziale quinquennale. Per questo motivo il dirigente venne licenziato per poi rientrare comunque nell’alveo degli incarichi regionali grazie alle forti sponsorizzazioni politiche. Oltre all’inchiesta della magistratura contabile il percorso della fedelissima del governatore Lombardo è costellato da una pioggia di incarichi dirigenziali, targati Mpa, tra cui il gabinetto del presidente.
“Addirittura Lombardo – ha proseguito il deputato di Grande Sud – oltre a nominare il marito della dottoressa Monterosso commissario all’Aran, l’aveva proposta come vicecommissario del Comune di Palermo, non sapendo che fosse una figura non prevista dalla legge. Ma adesso con la nuova nomina a segretario generale è stata premiata l’opera di una fedelissima del governatore, utilizzata come braccio armato contro la mia azione politica da assessore alla Formazione”.
L’onorevole Carmelo Incardona ha infatti ricordato la netta opposizione dell’allora dirigente alla Formazione Patrizia Monterosso contro il riordino del sistema della formazione professionale nell’isola, un affare milionario dietro cui ruotano tantissimi interessi che il deputato di Grande Sud aveva provato a scardinare, pagando in prima persona per il suo tentativo riformatore.
“Nel 2009 avevo avviato un nuovo piano per la Formazione – ha spiegato l’onorevole Incardona – ma ho trovato un muro da parte della dirigente del dipartimento regionale della formazione, Patrizia Monterosso, che è stato sostenuto dal cemento messo da Lombardo. Probabilmente avevo toccato degli interessi cari a molti politici e il dirigente è stato l’esecutore fedele dei dettami del governatore Lombardo per impedirmi di proseguire una bonifica del settore”.
“Nel mio piano sono stato accusato di avere ammesso enti nuovi, ma il bando era fatto secondo legge e quindi aperto alla concorrenza e alla competizione tra gli enti. Fermo restando il monte ore e la spesa venivano scelti i migliori progetti a prescindere dall’ente che lo aveva proposto. Il blocco di quel piano ha significato invece il perpetrare lo stato di cose già preesistente. Di fatto si è consolidato soltanto un sistema di clientele dannoso per l’economia siciliana, ad oggi la Formazione costa molto di più di quanto avevo proposto io senza che al suo interno sia stato risolto un solo problema. Ad avvantaggiarsene sono stati determinati enti che fungono da serbatoi di voto per certa politica”.
Sul nuovo ruolo che verrà ricoperto dalla dottoressa Monterosso il deputato di Grande Sud ha aggiunto: “Getta particolarmente nello sconcerto la scelta di un segretario generale privo delle necessarie competenze. Il requisito per una carica così delicata e prestigiosa è quello della massima competenza giuridica che dovrà essere improntata alla massima trasparenza amministrativa e invece troviamo una figura senza i titoli necessari. E’ la testimonianza più netta di un governo regionale che non premia la meritocrazia e il curriculum ma solamente la fedeltà più cieca e assoluta”.
“La nomina della dottoressa Monterosso – ha concluso il deputato di Grande Sud – rientra nel modo di amministrare di Raffaele Lombardo, il quale si comporta come un signore feudale che ha come unico scopo quello di estendere il proprio dominio prima della caduta. E chiunque osi mettersi di traverso ai suoi dettami è costretto a pagare in prima persona, proprio come successe con me durante la guida dell’assessorato alla Formazione. Fortunatamente il medioevo sta terminando per la Regione che dovrà essere liberata da questi regnanti rapaci e assetati di potere e incarichi”.