Per me… non era opportuno!!
Il sindaco Cassi chiede aiuto per spiegare le sue ragioni e giustamente arriva in suo soccorso il quotidiano locale che, credo, riporti, nell’articolo di oggi, solo ed unicamente il pensiero del primo cittadino sull’ “affaire” del Castello. Cioè, non sembra sia stata un’intervista con domande e risposte ma solo una serie di affermazioni, come se fosse un redazionale a pagamento, che mette in chiaro le sue idee sulla questione castello. Cassì affronta, con dovizia di spiegazioni, il problema economico, insiste nel parlare di 15 milioni di investimenti, di professionalità, di futuro con biglietti raddoppiati e di altre minuzie simili. Nella mia intervista con il capo dell’amministrazione non mi sono mai proccupato della questione economica. Se sono 30 mila o 50 mila i soldi che incasserà il comune, comunque una miseria igiustificabile di fronte ad un bene così importante e florido economicamente parlando, non mi è sembrato importante. Io continuo a battere e ribattere sull’opportunità. Sul fatto che ci vuole un certo coraggio, potete chiamarlo “faccia di bronzo”, a collaborare con il privato nella preparazione di un progetto così complesso, che toglierà il castello dalle mani del comune, nel dare informazioni delicate e neccessarie attraverso funzionari ed esperti, nel risucire a non fare trapelare assolutamente niente, quindi lavorando davvero sotto traccia, e poi, in 2 giorni, ricevere il progetto, protocollato a fine luglio, portarlo dopo due gironi in giunta e pubblicare un bando, addirittura incompleto, il 2 di agosto, dando 30 giorni di tempo a chi volesse partecipare in competizione con chi ci aveva messo molti mesi aiutato dal comune, seppure legalmente. Io questo non lo giustifico e la chiamo questione di opportunità politica ma si potrebbe anche arrivare a parlare di etica. Ma il sindaco in fatto di “etica” non ha competitor e il suo 63% di gradimento lo autorizza a tutto. Sempre in quella intervista, la potete trovare sul sito teleiblea.it nella sezione interviste appunto, lui mi è sembrato in difficoltà. Si è arrampicato sugli specchi, sempre riguardo la questione opportunità, riportando sempre il discorso sull’utilità economica e tecnica del progetto, sulle legalità dell’iter etc etc. Ma l’etica è un’altra cosa e forse da quelle parti la parola non è molto conosciuta. Quindi il sottoscritto non fa conti, non parla di impiegati ne di utili ma sempre di etica politica che queste cose dovrebbe aborrire. Bella anche la frase detta in consiglio comunale: “nessuno ci fermerà”! Non era proprio cosi ma il senso è quello. Infine sarei felice se qualcuno volesse impugnare quest’atto al Tar. Che succederebbe se fosse sospeso???