Forza Vito!!!
«È il momento giusto per vendere, gli aeroporti siciliani sono in crescita e valgono molto, ma ci sono costosi investimenti che chi compra deve fare entro il 2044. Se si aspetta troppo ai privati l’affare non conviene più e i nostri scali rischiano di rimanere indietro».
Questa dichiarazione è di Vito Riggio, il “padre” ,dell’aviazione civile degli ultimi anni. Quello che si era vantato di aver fatto nascere Comiso e poi lo avevava definito un aeroportino. Vito Riggio prima presidente dell’Enac e quindi “padrone” dei cieli della nostra patria e ora molto più semplicemente responsabile dello scalo palermitano. Dunque è il momento di vendere tutti gli aeroporti siciliani perchè ci sono i privati interessati a comprare e ad investire. Giustissimo! Ma chi lo dice alla Sac? La soluzione vendita è fortemente perorata dal Agen, almeno a parole, che vede un buon introito per la tanto inguaiata Camera di Commercio del Sud Est. Ma dall’amministrazione della Sac non sento profferir parola. Io sono daccordisismo con Riggio. Perchè solo così Comiso potrebbe avere un futuro. Infatti nessuno sarebbe così stupido da comprare uno scalo aeroportuale e lasciarlo morire. E’ vero c’è chi lo ha fatto ma i motivi, in caso di vendita, ora, sarebbero incomprensibili. Ma torniamo a Comiso. Un nuovo proprietario farebbe gli investimenti necessari sul piazzale, sui gates, sul deposito carburanti ma sopratutto sui passeggeri e senza temere di dare fastidio ad altri aeroporti vicini perchè quando i soldi sono privati e non pubblci non si buttano dalla finestra o si spendono “ammatula” . Non facciamo i dietrologisti. Sembrano spente le velleità del famoso comitato che si è diviso in più correnti, io sarei dell’idea che bisogna accelerare sulla vendita. Non venitemi a dire che gli aeroporti sono un bene pubblico eccetera eccetera e non si toccano. Se volete vedere di nuovo in attività lo scalo l’unica è cederlo a privati competenti e intenzionati a crescere e a fare un bel repulisti di tutti quei problemi che impediscono lo sviluppo. Quindi forza Vito insistei.