Non più capace di gestire un patrimonio pubblico!!!

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Attraverso un comunicato stampa e un successivo post su Facebook, il Sindaco Cassi ha informato la cittadinanza che in data 1 agosto la Giunta comunale ha approvato le delibere di presa d’atto di due proposte di partenariato speciale pubblico privato ( PSPP).
La prima delibera riguarda il complesso di Donnafugata e il nuovo Museo della Città, la seconda la sala Falcone e Borsellino di Ibla. L’iter amministrativo prevede quindi la pubblicazione per 30 giorni delle delibere di presa d’atto delle proposte, per dare la possibilità ad altri soggetti privati potenzialmente interessati di formulare proposte alternative. Ci sarà quindi un passaggio in Consiglio Comunale che avrà l’ultima parola sulla stipula dei partenariati.
Il comunicato stampa, dai toni fascinosi ed evocativi di mirabolanti possibili future fruizione dei beni in oggetto ( il comunicatore ha dato il meglio di se) fa balenare la possibilità che attraverso questo nuovo modo di gestire i beni si potrà avere una nuova e migliore fruizione sia per i Ragusani che per i turisti.
Fin qui le parole del Sindaco, ma effettivamente in cosa consistono questi partenariati speciali pubblico privato.
Sono regolati dal all’art.134 del D.Lgs. n.36/2023 e si prefiggono la tutela e alla valorizzazione dei beni culturali e per ciò si possono attivare forme speciali di partenariato con enti e organismi pubblici e con soggetti privati, dirette a consentire il recupero, il restauro, la manutenzione programmata, la gestione, l’apertura alla pubblica fruizione e la valorizzazione di beni culturali.
I beni culturali e i musei rappresentano certamente una componente fondamentale del patrimonio storico e artistico di una nazione di una città. Tuttavia, la gestione e la valorizzazione di queste risorse pongono spesso sfide significative per le amministrazioni pubbliche, soprattutto in termini di risorse finanziarie e competenze specialistiche. A Ragusa la situazione, a causa di una miope politica dell’amministrazione comunale è molto critica. Basti pensare che la custodia dei luoghi museali per mancanza di personale comunale, è oggi affidata in emergenza, da volontari.
Altra forte criticità consiste nelle mancate manutenzioni .
Venendo ad analizzare lo specifico caso del Castello di Donnafugata che dobbiamo sempre ricordare è il complesso monumentale più visitato in provincia , sono note le tante problematiche che in questo momento lo affliggono nonostante gli investimenti fin qui fatti per il restauro del parco.
Ma la manutenzione complessiva attualmente è insufficiente e carente e il personale è insufficiente.
Se questo è il deprimente quadro allora è facile immaginare che il Sindaco Cassi , non riuscendo a dare risposte concrete alle tante criticità, voglia percorrere la strada del PSPP per togliersi di dosso una serie di problemi e scaricarli a dei soggetti privati cercando di ottenere , in cambio, una migliore fruizione del Castello.
Ma tutto questo rientra però nel campo delle possibili “potenziali e teoriche ” condizioni migliorative di un PSPP.
Nella pratica bisognerà vedere come saranno scritte le convenzioni, quali saranno le condizioni che ruolo riuscirà ad avere ancora l’amministrazione comunale perché il grande rischio di tutta questa operazione è che il Sindaco Cassì, in uno alla sua esperta alla cultura , stiano scrivendo la parola “privatizzazione ” su alcuni dei più importanti beni culturali della città e lo stiano facendo senza un ritorno di natura economica per l’Ente Comune.
Soprattutto per quanto riguarda il Castello di Donnafugata, bisognerà attenzionare la proposta di partenariato avanzata da Civita Sicilia e Logos Società Cooperativa affinché il rapporto sia equilibrato tra le parti, con l’obiettivo di un godimento pubblico finalizzato anche ad una rinascita concreta del sito turistico culturale.
È quanto mai necessario cambiamento di visione e di azione per questa Amministrazione comunale non più capace di gestire un patrimonio pubblico importante. Una amministrazione, nel suo complesso, fortunata che continua a dispensare comunicati da Paese delle Meraviglie , baciata dalla dea bendata generosa in finanziamenti regionali e europei (PNRR) per opere di manutenzione e restauro urgenti e improcrastinabili ma poi nei fatti colpevolmente responsabile del surreale stato di degrado e abbandono degli intonaci della scala d’ingresso al Castello.
Amministrazione che evidenzia quindi la incapacità di fare adeguata manutenzione ai propri beni culturali.
L’augurio è che il Consiglio comunale a cui spetta l’ultima parola, e soprattutto le opposizioni vigilino ed esplichino al meglio il fondamentale compito che hanno e che li attende per evitare un possibile colossale danno alla collettività tutta.

di Peppe Lizzio08 Ago 2024 22:08
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