Noi guardiani della sanità. Ma fino a quando?
Il comunicato che pubblichiamo è firmato dal dott. Giovanni Noto primario del Pronto Soccorso di Ragusa e Presidente SIMEU Sezione Sicilia cioè dell’associazione che riunisce i medici della medicina d’urgenza. Il caso che ha costretto il Simeu a scender in campo è quello dell’Ospedale di Patti dove, e ne hanno parlato in tutta Italia ed oltre, per bloccare una gamba fratturata si è dovuto usare il cartone d’imballaggio ed il nastro adesivo a causa della mancanza degli idonei presidi ospedalieri. Ha fatto scalpore, anche troppo, e sembra strano che di fronte a situazioni assolutamente più drammatiche e persistenti l’opinione pubblica si attacchi a questo episodio.
Dunque ecco l’intervento del sindacato che lancia accuse ben più pesanti ai vertici della sanità regionale nella speranza che accada qualcosa.
Tra Primari che fanno notti, Dirigenti che non vanno in ferie rinunciando anche ai riposi, tra operatori
dell’emergenza-urgenza stremati da turni sempre più pesanti ed utenti che affollando le nostre sale d’attesa
richiedono continuamente aiuto, a fare notizia è un tutore di cartone confezionato da personale che pur di
fornire un servizio improvvisa una medicazione che farebbe (fa!) scandalo se non fosse che è lo specchio di
una sanità siciliana (italiana?) che fa acqua da tutte le parti; e con l’acqua il cartone si è sciolto.
Con chi prendersela? Con chi è in prima linea. Con chi fa di tutto pur di non chiudere. Con chi difende il Servizio
Sanitario Nazionale rinunciando a tanto pur di garantire ciò che altri dovrebbero.
E così nei TG, subito dopo le notizie delle varie guerre e vittorie alle Olimpiadi passa la notizia di una “gamba
ingessata col cartone”. E dei colpevoli che saranno rimossi.
Bene. Va tutto bene. E ce la faremo.
Così come ce l’ha fatta l’utente che reinventandosi reporter e denunziando la vicenda sui social ha ottenuto
l’obiettivo di alzare il (giusto) polverone su una notizia che ormai è una “routinaria emergenza”: la Sanità
Pubblica sta morendo. E non certo per colpa di chi confeziona stecche di cartone. Anzi. È proprio grazie a loro
che il giornalista facebookiano (così come ogni utente che accede nei nostri Dipartimenti d’Emergenza) ha
comunque potuto avere un’assistenza alla problematica del suo congiunto.
E ce l’ha fatta anche chi, invece di chiedersi quali siano le reali necessità del personale che tra mille difficoltà
opera nei Pronto Soccorso della Sicilia, ha risolto un problema: ha attivato la caccia alle lepri! Ma succede che
invece di sparare alla preda si colpisca il cane.
Noi cani siamo stanchi. Di fare da guardia ad un sistema sanitario in caduta libera. Di abbaiare richieste d’aiuto
che non vengono ascoltate dai nostri rappresentanti istituzionali. E di drizzare le orecchie alle finte
dichiarazioni di solidarietà dei politici di turno o peggio al j’accuse bipartisan che in vicende come questa è
solidale nell’indicarci come i colpevoli.
Alla responsabile del PS di Patti, al Coordinatore, a tutto il Personale (Medici, Infermieri, OSS e Ausiliari) il
sostegno della SIMEU Sicilia per aver dato risposta alle domande di aiuto degli utenti; ed un ringraziamento
altresì a tutti i professionisti dell’Emergenza-Urgenza che nella nostra isola tra mille fatiche, rinunce personali
e facendo da parafulmine a tutte quelle “scariche” di disapprovazione che da più parti stanno piovendo sulla
nostra categoria, manterranno comunque standard adeguati alle richieste di salute della popolazione.
Chi deve pagare veramente? Noi un’idea ce l’abbiamo. Ma vi spoileriamo il finale: tra qualche anno
pagheremo tutti. E la pagheremo cara. Ben più cara della prestazione privata offerta successivamente
all’utente. E quel cartone ce lo sogneremo.