Angelica: Si poteva fare di più e meglio.
Filippo Angelica coordinatore di Italia Viva rinnova la critica sull’operato della amministrazione Cassì in relazione alle spese per le manifestazioni estive. Da sempre diciamo che, in pratica, i soldi ” si buttano” senza riuscire a creare qualcosa di importante, che possa essere ripetuto ogni anno, facendo aumentare la credibilità culturale di questa città. E’ vero ci sono delle manifestazioni importanti e autoreferenti ma sono “private” a tutti gli effetti. Cioè l’organizzazione potrebbe portarle in altre località di fronte ad un’offerta maggiore. Insomma è una cultura in affitto che non si addice ad un comune come Ragusa.
lo abbiamo detto e ridetto ma effettivamente nessuno ha alzato un dito probabilmente perchè tutti, poco o molto, si abbeverano alle fonti comunali. E’ il metodo Cassì: un po’ per uno non scontenta nessuno. Oggi leggiamo l’intervento di Angelica che siamo certi ha anche un po’ di esperienza politica e quindi anche la credibilità amministrativa per intervenire.
“Con circa 440mila euro a disposizione per il cartellone estivo, l’amministrazione
comunale di Ragusa avrebbe dovuto avere il coraggio di osare, di organizzare eventi
e spettacoli, non una tantum ma in maniera continuata, in alcuni luoghi dove, se
andiamo in questi giorni di luglio, anche nei fine settimana, possiamo fare la conta
dei piccioni. Era lì che bisognava fare qualcosa e non negli altri posti dove sappiamo
già che il successo ci sarà perché le persone, i turisti e i villeggianti sono comunque
presenti. Cosa che, invece, purtroppo, non accade in via Roma, in piazza Libertà, in
viale Tenente Lena. Bisogna irrigare, dare l’acqua ai campi aridi e non dove, invece,
la si ha già”.
Inizia così l’articolata riflessione del coordinatore cittadino di Italia Viva Ragusa,
Filippo Angelica, a proposito delle iniziative promosse dal Comune di Ragusa per
l’estate 2024. “Pensiamo che 440.000 euro – prosegue Angelica – siano una bella
somma e crediamo che siamo, forse, tra i pochissimi Comuni che ancora si possono
permettere il lusso di spendere una cifra così consistente per gli eventi estivi traendoli
dai fondi comunali, quindi soldi che, ricordiamolo, arrivano dalle tasse pagate dai
cittadini. Tutto questo, lo specifichiamo, non vuol dire che noi siamo contro la
promozione, contro l'organizzazione degli eventi. Anzi, riteniamo che una
programmazione seria, in quest’ambito, possa essere veramente il valore aggiunto dal
punto di vista turistico, culturale ed economico per la nostra comunità. Il problema
resta sempre lo stesso, capire come vengono spesi questi soldi, con tutto il rispetto
per tutti gli artisti e per tutti gli imprenditori che hanno contribuito ad animare il
cartellone estivo 2024. Ci pare, a nostro modesto giudizio, che questo programma sia
carente di azioni strutturali che alzino l'asticella, che permettano di classificarci come
meta nazionale e internazionale. Lo dico perché non c'è un grande evento dal punto di
vista culturale che sia degno di questo nome. Il sindaco aveva iniziato, tempo
addietro, con la mostra del Caravaggio, ancorché ancora oggi non sappiamo se il
biglietto che abbiamo pagato sia stato per vedere un’opera vera o meno del grande
artista, e poi più nulla. Nessun altro grande evento culturale organizzato, nonostante
questa città lo meriti. E poi, altro aspetto ancora più importante, secondo me, non c’è
un progetto di incoming, non c”è un progetto che è andato a contattare e a recuperare
tutti quelli che sono i “big spender” del turismo per invitarli da noi e per promuovere
Ragusa. Mi sembra strano che si parli di 2040, di 2050 e che un progetto del genere,
pur avendo 440mila euro a disposizione, non sia stato predisposto”.
“Altra questione – ancora Angelica – è quella che ci fa chiedere perché alcuni eventi
abbiano un costo del biglietto obiettivamente elevato. Allora ci domandiamo: ma qual
è l’;utilità dell’ intervento pubblico? Io credo che sia quello di dire all’imprenditore:
senti, io ti do i soldi in modo che tu possa abbassare le tue spese e far sì che l’ingresso
ritorni a un prezzo accessibile, così di dare la possibilità di partecipare anche a chi
non può pagare un importo così alto. Se, invece, l’intervento pubblico serve per
favorire ancora di più l’imprenditore che organizza, allora, secondo me, abbiamo
sbagliato ulteriormente bersaglio. La strada che si persegue, purtroppo, risulta essere
sempre la stessa, cioè quella di apparire, quella di essere sempre presente sui social.
Ma noi chiediamo altro, chiediamo che l’attenzione sia da riservare non solo ai social
ma anche e soprattutto alle cose concrete. Ci auguriamo che a fine stagione il sindaco
ci venga a dare conto e ragione di quali siano i risultati perché altrimenti la spesa
pubblica diventa un po’ sibillina, un po’ alla viva il parroco. Insomma, non si ha
chiaro l’obiettivo che si vuole raggiungere. E un’altra domanda che ci poniamo: ma
prima di spendere 440mila euro non era forse più giudizioso illuminare via Roma? La
strada storica, più importante, della città lasciata in questi giorni al buio. Forse quella
era una emergenza, anzi lo è. Ma si continua a fare altro”.