Iblea Acque. Sospeso, per il momento, il compenso. Mauro minaccia..
Si è conclusa nel pomeriggio di giovedì l’assemblea dei sindaci di Iblea Acque convocata con urgenza per discutere del caso Poidomani, l’amministratore della società in house, e del suo emolumento. La storia è ben nota. Nulla da dire sulle competenze e la professionalità di Poidomani ma niente stipendio in base ad una legge che impedisce di remunerare ex dirigenti pubblici. La questione è stata sollevata nuovamente nei giorni scorsi da una lettera pervenuta ai sindaci, inviata dalla Regione che ribadisce il divieto agli enti pubblici di pagare funzionari in quiescenza. L’interpretazione di tale lettera però è controversa e alla fino dell’assemblea si arrivati alla decisione di chiedere a Poidomani di rinunciare al compenso per almeno uno o due mesi in attesa che si possa avere una interpretazione più attinente al caso ragusano. Poidomani ha accettato per il momento e resta in carica in attesa di sviluppi. Tutti soddisfatti quindi, almeno i sindaci, perchè non si è fatta attendere la nota del consigliere Mauro che ha da sempre contestato lo stipendio di Poidomani.
“Rispetto ai pareri della magistratura contabile- dice Mauro-a cosa serve il parere di un privato professionista? Forse solo a caricare di altre spese i cittadini ragusani? Infatti alla luce della decisioni assunta dall’Assemblea della Iblea Acqua Spa , vale a dire di sospendere il compenso all’Amministratore unico Franco Poidomani e di rivolgersi ad un parere di un privato professionista esperto in materia, dopo le nostre ripetute azioni a tutela della legalità e della trasparenza degli atti adottati sulle spalle dei cittadini ragusani, mi rivolgerò alla Corte dei Conti chiedendo che siano i sindaci di tasca propria a pagare il compenso dell’Amministratore unico di Iblea Acque”. La nota si conclude con toni molto forti: “Dobbiamo ritenere che le parole del sindaco di Ragusa erano solo menzogne. Aveva annunciato di richiedere un parere all’Anac, aveva annunciato di avere chiesto agli uffici comunali e a dei professionisti un supporto giuridico. Adesso, un’altra novella. Il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, chiarisca. Domani stesso presenterò un esposto per informare la Corte dei Conti, l’Anac e la Procura della Repubblica”.