Male la prima !!
Dopo tante dichiarazioni di interesse per ritornare alle province, oggi la probabile riforma è miseramente affondata. Subito, già alla prima votazione sull’articolo 1 del ddl, le opposizioni hanno chiesto il voto segreto su un emendamento soppressivo: a quel punto il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno ha messo in votazione il mantenimento dell’articolo e il risultato è stato di 40 voti contrari e 25 favorevoli. L’articolo 1 conteneva alcuni principi cardine della riforma che avrebbe riportato in vita le Province: tra questi l’elezione diretta dei presidenti e dei consiglieri provinciali. Il no all’articolo, di fatto, affossa la riforma. Al momento del voto in aula erano presenti 65 deputati, 36 dei quali appartenenti alla maggioranza. All’appello mancano quindi undici voti per il centrodestra. Subito dopo il voto il governatore Renato Schifani ha lasciato palazzo dei Normanni. Nella stanza del governo si sono riuniti Galvagno, il vice presidente della Regione con delega ai rapporti con l’Assemblea Luca Sammartino e il coordinatore siciliano di Forza Italia Marcello Caruso. La prima reazione è quella di Ismaele La Vardera, deputato di Sud chiama nord. “Le opposizioni e la maggioranza sembrano essere un’unica cosa ormai: continuano a mandare sotto il governo Schifani – afferma -. Chi non vuole vedere può continuare a far finta di nulla, ma è chiaro che la vera maggioranza è l’opposizione oggi. Qui si parla di istituire la Province ma già dovremmo pensare alle prossime regionali che, di questo passo, non sono così lontane”. Mettendo da parte ,le considerazioni prettamente politiche che riguardano i voti e le maggioranze bisogna commentare che questa è comunque una sconfitta della politica nei confronti del territorio. Per 12 anni sono mancate le manutenzioni delle scuole e delle strade, una vera governance economica che potesse tracciare linee guida per il futuro e questo risultato distrugge e non crea migliori condizioni per le nostre comunità”. Interessante la valutazione di Giorgio Assenza, capogruppo FdI, che già in alcune interviste aveva posto seri dubbi sulla costituzionalità della nuova riforma regionale. Il suo intervento però riguarda i franchi tiratori che avevano già colpito qualche giorno fa. : “Quella scritta oggi da quest’aula non è una bella pagina. A questo punto occorre riflettere seriamente sull’opportunità di a mantenere il voto segreto su qualsiasi ambito. Assumo l’impegno di proporre una norma che tenda a modificare questa vergogna e questa assurdità . Con questo sistema, infatti, chi non ha il coraggio di mettere la faccia sulle proprie scelte si trincera dietro al voto segreto”.