6 miliardi e 800 milioni!
Articolo di Peppe Lizzio
Che in Sicilia il clima politico sia da campagna elettorale lo si deduce da vari fattori.
In primo luogo sono evidenti le continue fibrillazione tra i partiti della maggioranza con le note ripercussioni sulle votazioni all’ARS , le fibrillazione all’interno di tutti i partiti alle prese tra candidature e auto candidature per le prossime elezioni europee, e non ultimo tutto il lavorio in atto tra le formazioni politiche più piccole o spiccatamente radicate in Sicilia ( Mpa e Nuova DC) , per le necessarie aggregazioni per raggiungere la soglia di sbarramento del 4% prevista per le europee.
Ma vi è un altro elemento che a ben vedere, fa capire come la campagna elettorale sia entrata nel suo vivo
Questo elemento si sostanzia mela continua elargizione di finanziamenti e contributi sia nazionali che regionali ai più svariati settori economici e non solo.
Non passa giorno, infatti , che da parte della Regione Siciliana vengano comunicati interventi di aiuti alle imprese , alle famiglie, e anche ai Comuni .
In questo quadro di ingente movimentazione finanziaria, il momento clou sarà a breve con la firma, tra Stato e Regione, del nuovo patto di coesione che porterà con sé una pioggia di miliardi di euro in Sicilia.
Per preparare al meglio questo importante evento si sono incontrati a Roma il Presidente della Regione Renato Schifani e il Ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto.
Tema dell’incontro l’impostazione del prossimo accordo che assegnerà all’Isola risorse per ben 6,8 miliardi di euro del Fondo di sviluppo e coesione. Una somma di denaro non di poco conto.
E opportuno evidenziare come tali risorse, al netto di 1,3 miliardi di euro già previsti dalla legge per il ponte sullo Stretto di Messina, e degli altri 800 milioni per la realizzazione dei termovalorizzatori, saranno destinate a a investimenti infrastrutturali significativi e strategici nei settori dei trasporti, dell’ambiente e a valorizzare la quota di finanziamenti europei.
A fine incontro, il ministro Fitto e il presidente Schifani hanno dichiarato che si sta lavorando insieme e proficuamente “per assicurare la rapida conclusione della fase di programmazione delle risorse e avviare così la realizzazione di interventi strategici per il territorio siciliano”.
Ma al di là di questa dichiarazione di facciata restano in campo vari problemi ancora irrisolti, tra cui il principale è quello della destinazione di questa ingente somma di denaro.
Da Roma giunge un preciso e chiaro input si deve puntare su opere “strategiche”, spendendo “presto e bene”.
Una linea, già dettata in pubblico dalla premier Giorgia Meloni a Catania nei giorni scorsi.
Ma le pressanti richieste e la strategia di Palazzo Chigi si scontra con le altrettanto pressanti richieste dei vari territori siciliani , vivamente caldeggiate da una parte di Fratelli d’Italia, quella più legata all’ex governatore Nello Musumeci, che continua a sostenere queste istanze al tavolo del centrodestra regionale.
Tuto questo perché In ballo, ci sono quasi 900 milioni per oltre 250 progetti (soprattutto infrastrutture, riqualificazione urbana e beni culturali), per lo più di media e piccola entità, disseminati nei comuni con risorse Fsc “preventive” assegnate da cinque delibere del precedente governo Musumeci . Ma l’idea di Schifani , di cui sono noti i rapporti non idilliaci con il suo predecessore, sarebbe quella di voltare completamente pagina.
Vedremo nelle prossime settimane come tutte le parti in campo riusciranno a conciliare la “fame” di micro-opere dei Fratelli di Sicilia con la strategia di Meloni e Fitto improntata ai grandi interventi, strategia che trova in Schifani una facile sponda.
In questo quadro si inserisce anche il vicepresidente leghista Luca Sammartino, che vorrebbe si facesse tabula rasa dei progetti del precedente governo.
Non resta allora che affidarsi sulla nota diplomazia e fine capacità politica del presidente Schifani che saranno qualità sicuramente utili per raggiungere un importante risultato per la Sicilia e per portare a compimento l’iter amministrativo necessario in tal caso.
Iter amministrativi che prevede per la prossima settimana , da parte del governo regionale , la delibera sulla distribuzione dei fondi nelle macro-aree. Successivamente il redatto prospetto verrà inviato alle commissioni Bilancio e Ue dell’Ars, per un parere obbligatorio ma non vincolante. Poi il passaggio in aula con un semplice ordine del giorno e infine un’altra delibera in giunta da inviare a Roma per la firma dell’Accordo.
Accordo che ovviamente, si farà di tutto per firmarlo quasi a ridosso delle elezioni europee in modo da chiudere il cerchio e sfruttare il tutto negli ultimi giorni di campagna elettorale.