Poche idee ma grazie a Dio abbastanza confuse.
Niente sanità, niente sicurezza in città, migranti, condizione delle strade cittadine. Niente problemi del centro storico o traffico. L’unica cosa di cui si può parlare senza tanti sforzi ormai è il turismo di cui tutti sono esperti e in grado di fare progetti e valutazioni. A Scicli, per esempio, le consigliere comunali Buscema e Riccotti dichiarano all’unisono “Diventa urgente intervenire in maniera capillare sul versante turistico avendo chiara una strategia da mettere in atto nel breve e nel lungo periodo. Come se almeno una di loro non fosse stata protagonista nel settore per i 5 anni appena trascorsi. Città come Noto e Modica, dicono le consigliere, hanno sofferto di meno della crisi turistica. Perché? Evidentemente Scicli non è stata attrattiva nei confronti di chi soggiornava in Comuni vicini. È mancata, concludono, una proposta turistica chiara e che potesse competere con quanto proposto da altre città. Insomma per loro è sufficiente che qualcuno venga in citta a visitare la Via Mormino Penna eccetera, eccetera. Purtroppo il turismo per fare economia ha bisogno dei posti letto e delle presenze. Nessuno ne parla a Scicli perchè ci sarebbe il rischio di disturbare quelli che hanno le belle villette sul lungomare di Donnalucata. Perchè, ad esempio non hanno chiesto come mai il vecchio hotel Riviera, un rudere obbrobrioso, continua da decenni a a fare brutta mostra di se sullo stesso lungomare. Un albergo in quella posizione sarebbe oro per il proprietario e per la località. Ma è un discorso diretto che non vale la pena fare. Passiamo ad Ibla. Per il simpatico Giovanni Sortino, che probabilmente vuole farsi bello con gli amici, fa i complimenti per il sold out delle visite guidate in certi monumenti di Ibla. Ma dove erano i turisti? Chi si occupa effettivamente della promozione, quella vera non quella fatta da qualche sedicente professionista. Ma tranquillizzatevi. VI devo dire che la lamentela viene riportata in tante parti d’Italia. Sono stato recentemente in Veneto ed un importante quotidiano regionale titolava articoli sulla crisi del settore. A Treviso sono stato addirittura intervistato dalla TV locale. in veste di turista. La domanda era più o meno la stessa. “Che ne pensa il turista della città, dei servizi, dei negozi chiusi per ferragosto”. Probabilmente i negozi da quelle parti chiudono per le vacanze perchè se lo possono permettere e in giro ci sono troppi turisti modi e fuggi quelli che vagano in città in pieno solleone. Insomma la strategia deve essere studiata bene, con esperti e non bastano certo dei pur simpatici consiglieri comunali.