Le città sono di tutti, difendiamole!”

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Non passa giorno che nei nostri giornali non si debba parlare di risse, aggressioni e fatti vandalici.. Non sono solo episodi attribuibili alle questione etniche ma il problema è che ci va di mezzo il senso di sicurezza che i cittadini non hanno più. Il sindaco Aiello ha lamentato un episodio di vandalismo perpetrato da alcuni ragazzi alla Villa Comunale ai danni di due giovani donne che passeggiavano all’interno con i loro bambini, rimaste oggetto da parte di questi malviventi, del lancio di lattine e bottiglie,  “Non è più ammissibile questo stato di delinquenza che dilaga in città, dice Aiello. L’ennesimo atto di inciviltà e vandalismo si è verificato ieri, primo
maggio, alla villa Comunale dove un gruppo di ragazzacci si è reso protagonista di atti di violenza. Addirittura qualcuno, nottetempo ha
tentato di dare fuoco ad alcuni alberi. Purtroppo non è stato un caso  isolato quello della villa; è stato deturpato l’arredo urbano in piazza del
Popolo, vandalizzato un distributore di bevande e danneggiato la vetrina di un negozio. Si tratta di una vera e propria emergenza civile.  A lanciare l’allarme è anche il candidato a sindaco di Liuzzo:  La città di Comiso continua a essere abbandonata a se stessa. Lo testimonia l’ennesima rissa verificatasi all’interno di un locale della piazza Fonte Diana. Continuiamo a dire che manca quell’attenzione che bisognerebbe prestare a situazioni del genere visto che non è la prima volta che accadono di questi episodi. Continuiamo a dire che ci vuole un modo di fare deciso per garantire sicurezza. Qui non è un problema di bianchi, neri, gialli, rossi. Qui è un problema legato a chi delinque. E queste persone, nella nostra città, non devono avere spazio, come, invece, purtroppo, sempre più spesso è accaduto di recente tali fatti  ne sono l’ulteriore riprova. Dicevamo che di questi episodi ne registriamo tantissimi ma non è giusto generalizzare. E’ però ovvio che non si può lasciare andare dando la colpa a ragazzini maleducati o a qualche ubriaco.  Serve un piano coordinato dalle forse dell’ordine e dalle polizie locali. Una rete di collegamenti per individuare da dove partono i gruppi e dove ritornano. Insomma è un nemico multiforme che si autoalimenta soprattutto quando ci si accorge che nessuno interviene.  La prefettura dovrebbe coordinare un progetto intercomunale e dividere adeguatamente le risorse in fatto di uomini e mezzi.

di Direttore02 Mag 2023 14:05
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