Un esproprio non equivale ad un furto.

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E’ tornato alla ribalta, seppur per lo spazio di un mattino, la questione del Palazzo Tumino. Il sottosegretario Delmastro nella sua conferenza stampa ragusana ha accusato il sindaco Cassì, tra le altre cose, di non essere stato accorto e lungimirante  tanto da inserire il possibile acquisto del “transatlantico” tra i progetti finanziati con il Pnrr. Il sottosegretario alla giustizia ha sottolineato come l’acquisto avrebbe giovato all’intera organizzazione giudiziale visto che il Tribunale è ormai sottodimensionato e molti uffici essenziali sono dislocati o all’Asi o a Palazzo Ina, la Guardia di Finanza ha più sedi etc etc. Insomma un grossolano errore di questa amministrazione come ha poi ribadito anche il candidato Cultrera.  Cassì ha accusato il colpo anche se in un suo blando comunicato, timidamente, ha avanzato dei dubbi sulla legittimità dell’acquisto da parte di un ente come il Comune. Ora mi sembra strano che 5 avvocati seduti al tavolo dei relatori, tra cui un sottosegretario, commettono un errore cosi grossolano. Il senatore Sallemi da me interpellato ha detto che tale passaggio era stato chiarito con Cassì durante l’incontro in Prefettura.   Ma nella stessa nota del comune si plaude al rinnovato interesse per l’acquisto del “palazzaccio”  La questione è comunque di assoluta attualità e  chi verrà a fare il sindaco, da giugno in poi, dovrà affrontarla in modo diretto e senza sconti. L’immobile mai usato fin dalla sua costruzione mostra segni di decadenza. All’esterno ci sono delle lastre di marmo del rivestimento pericolanti, gli infissi sono ormai datati e le vetrate sono da rivedere, almeno in parte,  anche se ultimamente c’è stato un intervento di manutenzione. La vera ricchezza è all’interno dove non c’è assolutamente nulla. Vale a dire che i vari piani sono senza tramezzi e quindi si prestano a tutte le soluzioni. Ci chiediamo come fu data, allora,  la licenza edilizia? Ma erano tempi diversi e c’erano gruppi di potere politico dominanti ai quali non si poteva dire di no. L’idea dell’attuale amministrazione inserita in un bando, più volte deserto,  era quella di realizzare, negli oltre 32.000 metri quadrati dell’immobile, una  cittadella giudiziaria (20.000 metri quadrati) con annessa sede del Comando provinciale della Guardia di finanza (8.500metri quadri), alcuni uffici comunali (3.900 metri quadrati) e poi esercizi commerciali a supporto.  Ma il partner non si è fatto avanti e la cosa sembra ormai caduta. C’era stato un altro tentativo di acquisto da parte della Provincia nel 1994 che con 4 miliardi delle vecchie lire si voleva accaparrare un piano del palazzo. Ma come accade più volte a Ragusa il ragionamento si perde di fronte alla caparbietà dei proprietari che preferiscono vedere gli immobili cadere a pezzi piuttosto che scendere a patti. Basta ricordare il vecchio cinema Marino del quale il comune è diventato proprietario solo dopo un procedimento d’esproprio. C’è naturalmente il rispetto per questi imprenditori che ai tempi d’oro della nostra città hanno costruito immobili su immobili ma ora dovrebbero comprendere che il tempo non lascia scampo. Che voglio dire! Dalla fine degli anni ’80 a oggi quel palazzo è rimasto inutilizzato, è passato di mano in mano con società non meglio identificate e oggi più che una risorsa è un peso. Perchè se non si trova una soluzione per renderlo fruibile, anche con procedure legali, è solo un orribile costruzione del passato. A Ragusa ci sono altre realtà che avrebbero bisogno di battaglie legali e interventi d’esproprio per motivi di interesse pubblico. Pensate ad esempio allo stabile del cinema Lalicata  che prende quasi tutto il Viale Ten. Lena. E ancora grandi capannoni nella zona industriale nei quali si farebbero anche più di due poli fieristici eppure restano li a marcire. Sappiamo che c’è il rispetto per chi ha lavorato a Ragusa ma ci deve essere più rispetto per i cittadini. Comunque un esproprio non equivale ad un furto. L’immobile viene valutato dal Genio Civile con i prezzi del mercato e alla fine si acquista il bene ed il proprietario riceve il giusto indennizzo. Se non fosse così probabilmente non si farebbero le autostrade o i servizi per i cittadino. Il futuro sindaco potrebbe inserire una procedura del genere nel programma.

di Direttore02 Apr 2023 20:04
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