Pronti a spostare la protesta all’Aeroporto di Catania
L”aeroporto di Comiso l’unico realizzato, partendo da zero, negli ultimo 20 o 30 anni sta vivendo attimi difficilissimi che potrebbero portarlo alla chiusura definitiva. Il caso è scoppiato all’improvviso qualche giorno fa quando la Ryanair dopo aver disdetto la conferenza stampa di presentazione delle nuove rotte estive per Catania e Comiso, accusando la Sac che gestisce ambedue gli scali di poca serietà e di non rispettare i patti, ha cancellato tutti i voli da e per l’aeroporto ibleo.
Questa mattina, come previsto e su convocazione del PD provinciale, si è svolta una manifestazione di protesta davanti alle porte d’ingresso del terminal per segnalare ai vertici regionali l’incongruenza della decisione presa dalla compagnia irlandese. Secondo quest’ultima, coeme dicevamo è stata la Sac a non rispettare gli accordi per i catanesi invece le richieste del vettore erano esose e non rispettose del regime di parità con le altre realtà operanti sul territorio e per questo motivo, a poche ore dalla firma del contratto, hanno cercato di rimodulare l’accordo. Abbiamo fatto notare che ci sono delle incongruenze. Ryanair mai e poi mai avrebbe preparato le schede delle destinazioni senza un accordo preciso. Se le condizioni richieste da Ryanair erano irrispettose nei confronti di altri vettori a Comiso, ci piacerebbe sapere chi vola su quest’aeroporto a nostra insaputa. Se invece la lamentela riguarda tutti, anche quelli che atterrano a Catania, vorremmo sapere perchè a Fontanarossa le richieste si possono accettare e a Comiso no. Ma torniamo al sit in di questa mattina Nello Dipasquale, parlamentare del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana, ha dichiarato: “Quello che sta succedendo all’Aeroporto Pio La Torre di Comiso, con la decisione di Ryanair di lasciare lo scalo all’apertura della stagione estiva, è grave e insensato rispetto anche a quanto accade in altre realtà: sembrerebbe una scelta deliberata per danneggiare questo territorio”. Così l’on.
“Le rotte previste da Ryanair su Comiso per la stagione estiva erano in totale sette – spiega Dipasquale – mentre altrove la situazione è completamente diversa: a Trapani, un altro aeroporto minore, le rotte della compagnia irlandese sono 24. Dopo la sospensione dei voli la presidenza della Regione Siciliana informato che a subentrare a Ryanair su Comiso, dal 15 maggio, sarà AeroItalia con le tratte per Forlì, Bergamo e Fiumicino… È del tutto evidente che questa non può essere considerata in alcun modo una soluzione, considerando, poi, che la tratta AeroItalia per Forlì era già presente prima della rottura tra SAC e Ryanair”.
“La verità è una e una sola – continua l’esponente dem – gli aeroporti minori di Sicilia hanno bisogno di un piano strategico regionale complessivo, una strategia unica e, come accade in tutti gli aeroporti minori del Paese, la Regione deve stanziare dei fondi specifici per avviare un confronto con le compagnie aeree e stabilire le rotte per ogni scalo in modo preciso e costante. In altre regioni d’Italia spendono ogni anno decine di milioni di euro per sostenere gli aeroporti minori e, frequentemente, solo per Ryanair”.
“Servono soluzioni, servono subito – conclude Dipasquale – e se non dovessero arrivare il Partito Democratico è pronto a spostare la protesta all’Aeroporto di Catania”.
Plaudiamo a questa ultima dichiarazione infatti, poichè crediamo che in questa storia molte colpe siano della Sac, occorre indirizzare la protesta in modo mirato, al vero responsabile ( sempre secondo noi).
Siamo un territorio di paesanotti, non riusciamo ad evolverci, come si può continuare a parlare di Comiso senza spostare la questione su Ragusa e provincia? La querelle sembra relegata ad una disputa tra la piccola cittadina di Comiso e la grande Catania, cominciamo a parlare di scalo ragusano, di querelle tra Ragusa e Catania, occorre uscire da questa assurda rappresentanzione, devono essere i sindaci, il consorzio tutti sotto un’unica entità che é quella provinciale di Ragusa, iniziamo a dire che verrà penalizzata Ragusa e la sua provincia, anche le parole hanno un senso, iniamo a farlo sentire l’aereporto di tutti i ragusani anche quando ne parlano i giornalisti i politici, naturalmente è chiaro che bisogna ripristinare i voli, che bisogna riappropriarsi di ciò che ci è stato tolto oltre a pretendere più voli e più attenzione dalla SAC.
Sarebbe opportuno creare una sorta di consorzio o società provinciale dell’aeroporto di Ragusa, che si confronti e porti presso la SAC le istanze del territorio, tra l’altro non capisco il commissario del Consorzio perché non era presente assieme al sindaco Cassì dal prefetto, dobbiamo uscire da questa rappresentazione paesana, facciamo una battaglia territoriale della provincia di Ragusa, parliamo di aeroporto di Ragusa e magari se ci sarà un futuro di rinominato aeroporto di Ragusa…vecchia questione ma che come si vede non relegata al solo nome ma ad una mancanza di visione strategica di una provincia che non difende la sua infrastruttura!!