Via i monumenti ai postelegrafonici?
Ho visto in questi giorni un vero e proprio spot elettorale montato dall’apparato della comunicazione del sindaco Cassì. Con il piglio dell’attore consumato, passeggiando in “Piazza delle Poste“, grazie ad effetti speciali il sindaco ci fa capire che da qui a poco quella piazza verrà riqualificata grazie ai fondi del Pnrr , una decina di milioni, assegnati alla BAPR che già aveva acquistato l’immobile della Banca d’Italia. A parte un appunto sull’uso poco appropriato della pagina del “sindaco Cassì” per caricarci sopra non comunicazioni istituzionali ma veri e propri spot elettorali, l’amico Mario Nobile, grande cultore della storia di Ragusa, mi ha fatto notare che la suddetta piazza, a quanto pare, ha cambiato denominazione senza che nessuno sapesse niente. Infatti dall’originale Piazza delle Poste, con tanto di monumento ai postelegrafonici etc è diventata Piazza Matteotti. Una incongruenza e una inutile ripetizione visto che la piazza insiste già sulla Via Matteotti e non serve dedicare un altro sito all’illustre personaggio martire del ventennio. Mario Nobile, da buon vignettista, con qualche tratto di penna, ha stigmatizzato l’accaduto, motivandolo come un subdolo messaggio politico rivolto alle sinistre in vista delle elezioni. Non credo che si possa arrivare a questo ma bisognerebbe andare a vedere cosa dice la toponomastica cittadina. Per cambiare un nome ad una strada o una piazza ci vuole tanto di delibera, e questo non è problema, ma bisogna anche dare delle giustificazioni. Nulla da dire per Matteotti, che peraltro come dicevamo ha già una via importantissima a lui intitolata, ma come si può spiegare alle migliaia di orgogliosi operatori delle poste italiane che nella foga di rinnovare una piazza ormai degradata, lavoro che doveva essere fatto almeno 5 anni fa, ci si appresta allegramente a cambiargli il nome? A questo punto bisognerebbe togliere i monumenti e le bandiere che hanno uno stile bene definito e ben collocabile nel tempo, così come la stessa facciata dell’immobile delle poste, perché andrebbero a stridere con il nome nuovo e sostituire il tutto con un cippo o un busto a Matteotti come si fa nelle piazze delle città importanti. Noi però preferiamo credere che nello spot elettorale di cui abbiamo parlato in apertura, il sindaco si sia confuso scambiando il nome della piazza per mera distrazione e non per poco apprezzamento agli eroici postelegrafonici italiani.