Il pane a 6 euro al KG. Cosa fare?
Nel medioevo quando il prezzo del pane aumentava a dismisura scoppiavano le rivoluzioni e qualcuno ci rimetteva la testa. Perchè il pane era come il nostro paniere istat e su quel prezzo si basava l’economia. Noi oggi siamo civili ma il prezzo del pane, una delle cose più semplici che esistano, solo farina acqua e sale, è diventato troppo alto e contiene un alta percentuale di speculazione. A Ragusa diversi panifici hanno scritto, piccolo piccolo, su un cartellino buttato sotto alle pagnotte che il costo è di 6 euro al Kg. Esagerato e sproporzionato a quello che stiamo vivendo economicamente parlando. Quali sono le soluzioni? Personalmente io di pane non ne butto, quello che avanza si può tostare nel forno, aggiungere a una zuppa e grattuggiare per le panature. Considerato che gli stipendi sono al palo da 30 anni, un aumento medio del 57% in soli 10 anni è esagerato; infatti i consumi sono in calo.
La qualità media non è certo migliorata. La prima cosa è leggere il prezzo. Non ci siamo abituati perchè in genere compriamo a pezzo e non a chilo ma se andate a guardare vi accorgerete che in certi panifici, quelli che vanno per la maggiore, stanno approfittando della buona fede del consumatore. E alla fine è giusto lamentarsi. E’ vero noi non ci informiamo ma io non ho mai visto in panetteria un bel cartello dove c’è il prezzo a caratteri cubitali come per le melenzane. Secondo Altroconsumo acquistando il pane al supermercato si risparmia circa il 30% rispetto alle panetterie. Questa differenza di prezzo è anche dovuta alla diversa modalità di produzione. Infatti spesso nella grande distribuzione, da cui si rifornisce il 43,5% degli italiani (contro il 43,1% che preferisce le tradizionali panetterie), la produzione è realizzata a partire da semilavorati (a volte surgelati), che prima di essere venduti devono essere infornati per completare la cottura. In ogni caso l’acquisto del pane quotidiano, comune e quindi non fatto con farine speciali o con l’aggiunta di olive o altro, incide nella spesa annuale, a persona, per di circa 123 euro, che diventano 500 per una famiglia di quattro persone. Per entrare nel particolare a Bolzano per un chilo di pane si spendono cinque euro, mentre a Napoli tre. Perchè c’è questa differenza? A Napoli fanno il pane con meno farina? Ma da noi, se facciamo un po’ di conti, il prezzo del pane in dieci anni è aumentato quasi del 60%, Nell’ultimo periodo il consumatore guarda con più attenzione e si registra una flessione delle vendite e dei consumi di pane, ulteriormente amplificata dai mesi di lockdown, in cui i consumatori si sono orientati verso sostituti che si mantengono a lungo come cracker o grissini.
La qualità media non è certo migliorata. La prima cosa è leggere il prezzo. Non ci siamo abituati perchè in genere compriamo a pezzo e non a chilo ma se andate a guardare vi accorgerete che in certi panifici, quelli che vanno per la maggiore, stanno approfittando della buona fede del consumatore. E alla fine è giusto lamentarsi. E’ vero noi non ci informiamo ma io non ho mai visto in panetteria un bel cartello dove c’è il prezzo a caratteri cubitali come per le melenzane. Secondo Altroconsumo acquistando il pane al supermercato si risparmia circa il 30% rispetto alle panetterie. Questa differenza di prezzo è anche dovuta alla diversa modalità di produzione. Infatti spesso nella grande distribuzione, da cui si rifornisce il 43,5% degli italiani (contro il 43,1% che preferisce le tradizionali panetterie), la produzione è realizzata a partire da semilavorati (a volte surgelati), che prima di essere venduti devono essere infornati per completare la cottura. In ogni caso l’acquisto del pane quotidiano, comune e quindi non fatto con farine speciali o con l’aggiunta di olive o altro, incide nella spesa annuale, a persona, per di circa 123 euro, che diventano 500 per una famiglia di quattro persone. Per entrare nel particolare a Bolzano per un chilo di pane si spendono cinque euro, mentre a Napoli tre. Perchè c’è questa differenza? A Napoli fanno il pane con meno farina? Ma da noi, se facciamo un po’ di conti, il prezzo del pane in dieci anni è aumentato quasi del 60%, Nell’ultimo periodo il consumatore guarda con più attenzione e si registra una flessione delle vendite e dei consumi di pane, ulteriormente amplificata dai mesi di lockdown, in cui i consumatori si sono orientati verso sostituti che si mantengono a lungo come cracker o grissini.
di Direttore11 Mar 2023 15:03