Una certezza: la morte del centro storico superiore. 

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E’ previsto per sabato 18 febbraio alle ore 15 presso i locali del Centro Pastorale in piazza San Giovanni un incontro organizzato dal comitato “Noi per il centro storico” .  E’ il momento giusto per affrontare quelle tematiche delle quali si discute ormai da anni ma  non riescono a trovare soluzioni. I cittadini residenti e non nel centro storico di Ragusa superiore  ben conoscono la realtà quotidiana dei quartieri e rifiutano di arrendersi a un’evidenza che, nonostante i proclami elettorali, peraltro puntualmente disattesi dalle diverse amministrazioni degli ultimi decenni, sta diventando certezza: la morte del centro storico superiore.
In particolare, “Noi per il centro storico” sottolinea la necessità di avviare iniziative quali: il censimento degli immobili fatiscenti, abitati e disabitati, e l’avvio di procedure per il recupero; l’incentivazione di politiche di supporto, non necessariamente economico, ai nuclei familiari svantaggiati, italiani e stranieri, che numerosi risiedono in zona. Anzi, a tal fine sarebbe utile avviare una ricognizione delle associazioni che già operano sul territorio e un elenco delle iniziative attualmente in essere. “Stiamo vivendo – è sottolineato dal comitato – la fase di massimo degrado del centro storico e, ora più che mai, appare chiaro che le iniziative sparse di singoli o piccoli gruppi, pur lodevoli negli intenti, non possono essere di aiuto, se non convogliate in progetti di più ampio respiro”. E, ancora, è sollecitata la programmazione, in tempi brevissimi, di interventi volti al ripristino del decoro urbano; la ricognizione o, in assenza, l’avvio di politiche di supporto agli operatori economici per ripopolare il centro ormai quasi definitivamente svuotato di attività commerciali. Il comitato, insomma, nasce dalle voci, dai bisogni, dalle osservazioni di chi vive il centro storico, di chi non lo vive ma abita a Ragusa, di chi ci lavora, di chi sceglie di abitarci, di chi crede nel centro come un’identità collettiva e magari ci ritorna dopo aver sperimentato altre realtà urbane. “Il comitato – è chiarito ancora – prende le mosse dalla considerazione che il centro storico rappresenta una mentalità poiché il sentirlo proprio ci rende consapevoli di essere parte di un processo culturale unico e appunto identitario. Certamente, non tutti i cittadini potranno avere coscienza delle complesse dinamiche che hanno lentamente animato e trasformato negli anni il centro storico e neppure delle lacune e delle ferite che allo stesso sono state inferte. Però, possiamo dire che tutti i ragusani percepiscono il centro storico come un valore unico, ma allo stesso tempo fragile e come tale da salvaguardare. Ecco perché come comitato, partendo da queste considerazioni, vogliamo promuovere il rispetto collettivo nei confronti delle comunità etniche che vi abitano, coinvolgendo le varie figure di riferimento delle diverse etnie facenti parte del comitato. Il nostro obiettivo, tra l’altro, è sensibilizzare chi di competenza al recupero del senso generale della “bellezza”, evitando lo scivolamento nel degrado strutturale e regolarizzando lo sviluppo del centro. Vogliamo, in definitiva, un centro storico che non sia solo visitato ma abitato, vissuto, per far sì che possa riemergere come una parte della città con una propria storia fatta non solo di monumenti, chiese, musei, ma intessuta anche di relazioni”.

di Direttore17 Feb 2023 22:02
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