Ragusani nel mondo: nodo da dirimere!

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Ci ha scritto l’amico Sebastiano D’Angelo nella veste ufficiale di direttore dell’Associazione Ragusani nel Mondo. La sua più che  una lamentela è  una protesta, neanche tanto velata, rivolta all’amministrazione comunale colpevole, come vedrete, di non tenere nel giusto conto la manifestazione ormai alla ventisettesima edizione. Chi vi scrive non ha condiviso alcune scelte fatte nel tempo dall’Associazione ma non si può negare che l’appuntamento mette in campo un mix di musica, cultura e ragusanita’ che non manca di appassionare il  pubblico sempre presente e folto. Nella lettera, dopo una  sintesi della serata del 30 luglio, Sebastiano entra nel vivo del problema considerando, per cominciare,  la  27° edizione del Premio Ragusani nel Mondo, tra le più belle di sempre.  Questo, dice  il direttore, è uno dei pochi eventi rimasti, forse l’unico, in cui si riscopre il gusto di appartenere ad un’unica identità. Una edizione destinata ad essere ricordata per molto tempo, sicuramente quella che ha raccolto il gradimento piu’ corale e compatto di sempre, come confermato dai riscontri via social e o televisivi , con oltre 30 mila contatti quella sera provenienti da tutto il mondo e migliaia di telespettatori. In piazza Libertà si è notata la presenze di australiani, statunitensi, canadesi, argentini, italiani di numerose città, a ulteriore testimonianza di come il Premio ancora una volta trasformi Piazza Libertà in un piccolo ombelico ibleo nel mondo.
Una vetrina esclusiva ed unica per Ragusa e l’intera area iblea, che ne ha promosso e veicolato l’immagine forse piu’ di tanti altri eventi, pur maggiormente sostenuti e foraggiati dalle massime Istituzioni locali.
E qui sta il vero nodo da dirimere, almeno nell’immediato futuro.
La percezione di ammirazione, affetto e riconoscibilità dell’evento è altissima presso l’opinione pubblica.
28 anni di ininterrotta attività pongono la manifestazione ai vertici nazionali nel settore, e la rendono un
evento adulto, affermando e consolidando un brand che ha varcato gli angusti limiti locali.
Nondimeno la percezione e la considerazione che l’evento ha presso i vertici amministrativi della città è
di gran lunga inferiore. Il Premio nella valutazione complessiva dei responsabili della cosa pubblica
cittadina viene largamente ridimensionato e ( volutamente ?)sottovalutato, ridotto ad un evento di
secondo rango.
Non ci è dato conoscere le reali motivazioni, ma tutto appare largamente incongruo. E allora è venuto il
momento di porre riparo a questa sperequazione. Il Premio va riconosciuto come uno degli eventi di
punta della citta’, concedendogli il giusto merito storico, e non ancorandolo, nella determinazione dei
supporti economici, a giudizi o valutazioni da parte di commissioni burocratiche di “ presunti “ esperti, la cui attendibilità o competenza puo’ mostrare il fianco a qualche dubbio sulla effettiva conoscenza dello stesso.
E quello che faremo nel prossimo futuro, chiedendo ufficialmente agli organismi consiliari della città un
pronunciamento ufficiale in tal senso, e auspicando un riallineamento fra il sentiment globale e quello
delle pubbliche Istituzioni.
Ci proveremo, con la massima determinazione e serenità di giudizio, sperando ovviamente di
sensibilizzare la controparte pubblica. Dopo 28 anni di innegabile e crescente successo, è una piccola
aspirazione che sta molto a cuore di noi organizzatori. Se sono rose….

 

di Direttore08 Ago 2022 23:08
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