Da Pozzallo basta al caro bollette..
Da Pozzallo Giovanna Cannizzaro
“Bollette alle stelle, prezzi in rialzo del grano, e del carburante, ed introiti ridotti al lumicino. Basta! La situazione oramai è insostenibile, ed il rischio chiusura è dietro l’ angolo .” L’ appello, il grido d’allarme degli imprenditori pozzallesi si alza univoco. Ma il più esplicito è Enrico Borrometi, noto imprenditore nel campo della ristorazione, titolare di quattro rinomati locali nella città marinara, che tiene in mano le due bollette ( vedi foto) a dimostrare che ciò che dice, corrisponde a verità. Una bolletta relativa al mese di luglio 2021 con importo di 4 mila euro ( consumo riferito ad un solo locale ) ed un’ altra sempre del mese di luglio ma del 2022, con importo di 11 mila euro e passa . Un prezzo quasi triplicato. ” Sto incassando poco, il personale va pagato, ( per alcuni c’ è pure il rischio espulsione) e le spese aumentano a dismisura, e non ho più le spalle larghe come un tempo; veniamo dalla pandemia. Se il governo non riesce ad aiutarci, ci esenti almeno da alcune tasse”, ha dichiarato Borrometi, amareggiato e con voce tremula di rabbia. Ma l’ imprenditore pozzallese, non molla, non può distruggere quanto costruito con sacrifici e rinunce, e ha pensato bene di dismettere due dei suoi quattro locali, ma solo temporaneamente e in via sperimentale : ovvero , chiudere per qualche mese la focacceria – pizzeria e un altro locale aprirlo solo per eventi importanti. Ovviamente Borrometi sa che non è questa la soluzione giusta. E sia lui, che , come d’ altronde gli altri imprenditori, aspettano che la drammatica situazione venga presa in carico dal sistema che ci governa. Ma il grido d’ aiuto è trasversale. Il caro bollette , a quanto pare non sta risparmiando nessuno, sta massacrando imprenditori, piccoli commercianti e consumatori. Ed inevitabilmente, lo scenario d’ allarme è destinato ad allungarsi pericolosamente nel tempo. Dopo la questione sanitaria, potrebbe scoppiare , dunque, una paurosa crisi economica che metterà “tutti” in ginocchio. Ma in realtà, dove si sta sbagliando? Evidentemente lo Stato ha sbagliato a non controllare il substrato di concorrenza sleale tra gestori, intervenendo con immediatezza ad una rimodulazione del prezzo dell’ energia, evitando così, pesanti ricadute sul sistema produttivo e delle imprese, che irrimediabilmente oggi si trovano strette nella morsa di un caro energia che li sta letteralmente soffocando. È ora, dunque, che il Governo fermi questo far west , prima che sia troppo tardi !!!