A scuola di Ecologia fluviale

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Monitoraggi e ricerche fortemente innovativi di Ecologia Fluviale svolti in collaborazione tra l’I.I.S. “G. Ferraris” di Ragusa, ed i biologi dell’RTP “Macrostigma siciliana” (Antonino Duchi e Monica Giampiccolo) nell’ambito del progetto “Implementazione dell’incubatoio per l’allevamento, la salvaguardia e la conservazione della Trota macrostigma (Salmo cettii)” promosso dal Dipartimento Pesca della Regione Sicilia, ente attuatore il Libero Consorzio Comunale di Ragusa (PO FEAMP 2014/2020 – Misura a titolarità 2.51). È stato fortemente innovativo il progetto di Educazione Ambientale attivato dall’ l’I.I.S. “G. Ferraris” di Ragusa – guidato dalla Dirigente Giovanna Piccitto – in collaborazione con i biologi Antonino Duchi e Monica Giampiccolo del Raggruppamento temporaneo di Professionisti “Macrostigma Siciliana”. “Le scuole della Provincia di Ragusa già da tempo hanno inserito, tra le attività integrative, quelle legate all’ambiente. In questo caso però sono state attivate alcune modalità di ricerca e monitoraggio fortemente specialistiche e avanzate. È sicuramente la prima volta che esse vengono applicate in Provincia di Ragusa, ma è molto probabile che questa sia la loro prima applicazione in Sicilia” hanno commentato i due biologi ragusani che hanno messo a disposizione dell’istituto le loro competenze specialistiche. Gli alunni delle classi 3^A Chimica e 4^A Chimica dell’I.I.S. “G. Ferraris”, guidati dall’insegnante Fabio Fatuzzo, hanno mostrato fin da subito grande interesse per l’habitat fluviale; da qui l’idea di replicare a livello locale modelli internazionali e innovativi come i Leaf-pack (pacchetti di foglie posizionati sul letto del fiume per rilevare la colonizzazione da parte dei Macroinvertebrati e i tempi di degradazione naturale del materiale organico), il River Litter (calcolo della presenza di rifiuti lungo i fiumi, seguendo un preciso protocollo legato alle categorie internazionali OSPAR) e il Fieldcast (collegamento diretto online, che ha permesso ai ragazzi – direttamente dalla classe- di interagire con i biologi che si trovavano sul luogo dei campionamenti). “Piccoli segnali di ritorno alla normalità” ha affermato il prof. Fabio Fatuzzo, “dopo le restrizioni degli ultimi anni, l’Anno Scolastico che si è appena concluso ha visto la ripresa delle attività extrascolastiche in presenza e questo progetto ci ha interessato fin dalla proposta.”  Lavorando nei Laboratori dell’Istituto poi i ragazzi, sempre guidati dai  biologi, hanno imparato a riconoscere i Macroinvertebrati che avevano osservato e prelevato al fiume (usando i microscopi e degli appositi manuali) e hanno effettuato alcune analisi chimiche su un campione d’acqua prelevato durante una delle uscite guidati dalla prof.ssa Carmen Occhipinti. Coinvolgere gli studenti in attività pratiche di salvaguardia dell’ambiente è senza dubbio un modo per renderli dei soggetti attivi in tal senso. “Facendo queste attività, ci siamo resi conto che anche noi ragazzi possiamo fare qualcosa per proteggere il nostro ambiente” ha commentato lo studente D.D. “e ci siamo pure divertiti!” I risultati del progetto sono stati infine raccolti in apposite schede e condensati in un poster che è stato caricato sul portale dell’Istituto. 

di Direttore09 Ago 2022 00:08
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