Se la prendono pure con le “sagre”
La crisi della ristorazione deve trovare dei colpevoli ed oggi siamo all’assurdo. Il grande chef Vissani in un dibattito a due con il presidente nazionale delle ProLoco Laspina accusa queste ultime di togliere clienti ai ristoranti. Dopo gli “apericene”, anche questi colpevoli di ammazzare la fame dei clienti, ora tocca ad una delle più tipiche manifestazioni di folklore locale abbinata alla degustazione di prodotti del territorio. “Noi ristoratori siamo in difficoltà” ha detto Vissani . “Chi va a mangiare al ristorante paga 40 euro, nelle sagre 15, 18, massimo 20. Ma noi usiamo prodotti di eccellenza. Io prendo come esempio una piccola regione che è l’Umbria. Nella mia zona ogni sera c’è una sagra. Sono piene e delle volte viene qui gente in deshabillè, con i figli”. “I ristoranti sono vuoti“, ha detto continuando l’intervento “perché le sagre tolgono gente per i ristoranti. Non mi sembra utilizzino prodotti locali. Bisognerebbe mettere dei controlli per vedere se utilizzano veramente i prodotti del luogo”. Risponde a tono l’amico Nino Laspina presidente dell’unione nazionale delle ProLoco che sono leader in questo settore organizzando, sotto la loro egida, migliaia di appuntamenti in ogni parte della penisola. “Vorrei che Vissani venisse a trovarci. Noi non rubiamo clienti, al contrario, creiamo eventi. I ristoratori dovrebbero invece sfruttare i prodotti davvero. Noi con le sagre, istituendo dei marchi cerchiamo di dare garanzie, stigmatizzando qualcuno che le utilizza in maniera errata”. Il nostro intento dicono quelli delle ProLoco è incentrato sulla promozione territoriale. “Come Proloco abbiamo creato un marchio di qualità che vuole certificare quelle sagre che seguono determinati criteri, valorizzando e promuovendo un prodotto o un piatto tipico” , ha dichiarato La Spina. “Dobbiamo lavorare insieme per tutelare il consumatore. Puntiamo sulla qualità, gli operatori lavorano gratuitamente, mettendo il nostro lavoro a disposizione della collettività,. A parte questa ultima valutazione di Laspina, noi della redazione non ci sentiamo di condividere minimamente il giudizio di Vissani. La gente che vuole un certo tipo di esperienza va al ristorante da 40 e oltre euro ma tantissimi gradiscono assaggiare il piatto tipico anche se in piedi o nel vassoi di plastica e passare la giornata spendendo molto meno. Vissani dovrebbe fare un pò di “nostra culpa”. Tutti oggi si sentono chef stellati e vanno somministrando piatti inventati con abbinamenti azzardati e di poca quantità. C’è chi apprezza e chi no! Sia per il gusto che per la tasca. Ben vengano quindi i cavatelli co sucu ri maiale di addio all’estate, la seppia di Donnalucata , i carciofi di Niscemi le scacce, la salsiccia il pesce e cosi via!!