Elezioni: come è andata in provincia

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Se è vero che a livello nazionale  sono finiti i tempi delle scatolette di tonno è anche vero che nelle amministrative locali devono contare qualcosa anche le persone. Insomma non ci sono più  candidati trainati dal popolo degli arrabbiati e  oggi più che mai servono uomini, o donne naturalmente, che sanno cosa fare di fronte ai problemi enormi della gente. Mi riferisco solo alla nostra provincia dove si è votato in 6 comuni su 12. Il risultato più eclatante lo ha ottenuto Roberto Ammatuna a Pozzallo. Lui, senza nessun partito alle spalle, ha goduto molto del consenso scaturito da 5 anni trascorsi senza sbavature ma neanche senza grandi  balzi in avanti. Però ha preso il 75 per cento dei voti, quasi un suffragio universale, Ma in verità la colpa è anche della leggerezza degli avversari. Nessuno ha saputo affrontare in campagna elettorale i problemi che sono nel cuore di tutti ma che viene difficile tirar fuori. Pozzallo è città dell’accoglienza è porto sicuro? Ma a quanti fa piacere avere questa  nomina? E poi l’allargamento del territorio, il porto che non è di Pozzallo, il biogas e così via. Insomma poteva essere una bella battaglia e invece è stata una passeggiata per Ammatuna.  A Chiaramonte le cose sono andate diversamente. Cutello gioca a rimpiattino con i partiti ma questa volta la gente lo ha votato, direi, come un risurrezione. Gurrieri nel passato aveva saputo fare il sindaco e Chiaramonte gli deve tanto ma questa legislatura non è andata affatto bene. Mario Cutello è uomo del popolo,  fa il bagno nel popolo e il popolo lo ha premiato. Con lui alcuni personaggi di rilievo che hanno fatto da traino. Ora la sfida per Chiaramonte è quella di riprendersi un ruolo da protagonista soprattutto nell’ambito del turismo e dell’ambiente. Occorre saper scegliere le mosse giuste.  Poca storia per Giarratana e Monterosso con le riconferme di Giaquinta e Pagano. Interessante invece il quadro che è venuto fuori da santa Croce. Vince un outsider Dimartino, dicono uomo di Giorgio Assenza. Va via Barone che forse paga non solo i guai economici del comune ma anche la mancanza di idee utili a far ripartire il paese. Nessuna progettazione e alla fine ecco spuntare un nome nuovo. Vediamo cosa potrà fare. Al momento di scrivere c’è ancora il dubbio per Scicli. Bene ha fatto Giannone a non ricandidarsi non avrebbe fatto una bella figura. Lui è stato sempre sopra le riga, con un atteggiamento spesso giudicato un pò presuntuoso. Il comune era of limits per tutti e il sindaco non parlava con nessuno se non attraverso l’ufficio stampa. A Ragusa se lo sarebbero mangiato un sindaco così. Ed ora , alle 19 di lunedi, sembra che dobbiamo aspettare il ballottaggio per fare altre considerazioni

di Direttore13 Giu 2022 18:06
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