Io la penso così.
Non ci siamo interessati molto della mostra “del” o “sul” Caravaggio perchè l’ abbiamo, già da subito, considerata una sorta di sconfitta per la città a causa delle tante polemiche che non fanno mai bene. E’ vero che per i Ragusani è facile trovare tutti i “contro” possibili e mettere in cattiva luce i “pro” ma qui la questione è esplosa dopo un paio di ore dall’inaugurazione. Dicevo, non mi interessa sapere se il quadro è o non è del famoso pittore ma non posso fare a meno di esprimere un paio di concetti su quello che c’è intorno a questa mostra. Rimango stupefatto dal sentire che questa società organizzatrice è venuta a Ragusa proponendo al Comune di Ragusa “un’ attività di promozione culturale e territoriale da sviluppare così come fatto in altre realtà italiane”. Ragusa, capitale del Barocco, con 18 monumenti nell’Unesco, la costa più a sud di Tunisi con spiagge dorate, che si è già dotata di due piani di sviluppo ( meglio abbondare dicevano gli antichi), conosciuta quasi in tutto il mondo, si affida per lo s viluppo culturale e turistico ad una non meglio identificata società della quale, a parte le mostre da loro citate, non sappiamo niente. Probabilmente la colpa di tutto ciò, ma non è la prima volta che lo diciamo, deriva dall’accondiscendente modo di amministrare del Sindaco Cassì che, per fare andare tutti d’accordo, affida ai suoi assessori compartimenti stagni, blindati, con relativi budget, e spera di campare tranquillo fino alle prossime elezioni. Attenzione questo non è un difetto di per se ma può capitare che i suoi collaboratori vengano presi da gelosie interne, abbiano manie di grandezza e si mettono sbattere i piedini per terra per ottenere qualcosa. E qui sembra sia accaduto proprio questo ma non vi preoccupate. Non è un caso isolato. Ma che si arrivi ad accogliere a braccia aperte organizzatori di mostre facendoli passare per strateghi del turismo e dello sviluppo è davvero troppo. L’altra considerazione è questa. Leggo da un comunicato dell’incolpevole addetto stampa che la società ha rinunciato ai contributi. Ora io penso: se la società è certa di avere in mano un vero Caravaggio non deve rinunciare al contributo. Gli tocca per la bontà della proposta, per la la qualità dell’organizzazione etc etc etc. Invece così è già un’ammissione di colpa. E’ come mettere le mani avanti dicendo” ma noi non abbiamo preso contributi da enti pubblici e quindi siamo a posto”. Ripropongo poi le mie solite idee. Se fossi il collezionista maltese, proprietario di un Caravaggio di quel valore, non lo presterei a destra a manca con ritorni minimi. Avendo poi saputo che, a un’ora di catamarano, a Ragusa, si dibatte della sua veridicità sarei già in città a sbraitare contro chi offende la mia reputazione e mi sarei ripreso il quadro lasciando tutti con un palmo di naso. Altro che simposi! Non ne avrei certo bisogno per i documenti in mio possesso. A proposito di simposio non si dovrebbe, da parte degli organizzatori, alla fine, far pesare all’amministrazione che stanno mettendo su il “simposio” a spese loro. Ci mancherebbe altro che il Comune dovesse pagare per qualcosa che magari poi si rivela una “bufala”. Ho detto “magari poi si rivela”, quindi non accusatemi di niente.