Ma che giustizia è?

< class="t-entry-title title-giornale-before h3">>

Lo dice  a gran voce Mariano Ferro, leader dei Forconi ,  che ha guidato oggi un gruppo di simpatizzanti per cercare di impedire una esecuzione giudiziaria ai danni del sig Occhipinti. Una battaglia inutile anche se la storia è davvero sorprendente per la poca coerenza evidenziata  dai diversi passaggi legali.  Il 28 ottobre 2016  Occhipinti, per un grosso debito pregresso,  depositava innanzi il Tribunale di Ragusa una proposta di accordo ex art. 9 della L. n° 3/2012 (legge anti-suicidio) registrata al n. 1237/2016 R.G.V.G. del Tribunale di Ragusa con cui si impegnava a pagare i creditori con le proprie forze, attraverso i profitti della propria azienda agricola. Il 19/11/2016 il Tribunale di Ragusa si riservava di valutare la proposta. Appena un mese dopo, mentre si attendeva la decisione, gli immobili che compongono l’azienda agricola venivano venduti all’asta. Appena 5 giorni dopo lo stesso Tribunale sospendeva la procedura esecutiva e, con il consenso del 97% dei creditori, omologava il piano di pagamento proposto dal sig. Occhipinti. Il Tribunale riconosceva valida la proposta perché Occhipinti aveva dimostrato di potere pagare attraverso il lavoro dell’azienda agricola. Il sig. Occhipinti così dal 2018 ad oggi sta pagando puntualmente le rate del piano omologato, versando € 1.863,84 al mese; non ha mai saltato una sola rata ed ha già pagato tutti i creditori privati  versando oltre € 146.168,22 e sta pagando il residuo alla Riscossione Sicilia Spa. Nonostante questo, il Tribunale di Ragusa non ha annullato l’asta e sta permettendo a chi aveva acquistato i suoi terreni, di portarglieli via, buttandolo fuori da casa sua e dalla sua terra. Il sig. Occhipinti deve continuare a pagare i debiti ma deve  lasciare tutti i suoi terreni, i suoi animali (più di 120 capi di bestiame) e la sua unica casa, nella quale vive da oltre 45 anni! Lui deve pagare i debiti attraverso l’azienda agricola ma deve anche lasciare l’azienda agricola e la propria abitazione il 7 aprile. Come se non bastasse il sig. Occhipinti per salvaguardare la sua terra ha denunciato di avere subito un’estorsione e l’asta in cui sono stati venduti i beni è stata turbata: la Procura ad un certo punto ritiene sia davvero così, fa le indagini ed ottiene che lo stesso Tribunale di Ragusa rinvii a giudizio l’imputato. Quindi in Tribunale è in corso il processo penale contro chi avrebbe commesso questi reati ma lo stesso Tribunale nulla fa per impedire che Occhipinti lasci la propria terra, nonostante egli sia persona offesa del reato.

di Redazione07 Apr 2022 23:04
Pubblicità