Era meglio prima!

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MI è capitato domenica scorsa di accompagnare un gruppo di amici a visitare il Castello di Donnafugata che rappresenta un eccellente patrimonio culturale fruibile al cento per cento e quindi meta abbastanza preferita per i tour in provincia. Devo dire che resta tutto nella norma, e come ho detto tante volte, il castello fa la sua parte, in silenzio, senza però esprimere il suo enorme potenziale a causa di una errata impostazione narrativa che forse addirittura neanche c’è.   Ma alla gente piace lo stesso. Si nota la meraviglia quando si arriva nella sala degli stemmi che fa strabuzzare gli occhi e magari si va alla ricerca del proprio casato. Delusione cocente invece al momento di passare al parco che purtroppo,  quella domenica per il forte vento, era chiuso  e non è la prima volta che accade perchè occorrerebbero  diversi e precisi interventi di manutenzione. Ma a proposito di questo tipo di lavori, io non ho il pollice verde, anzi tutto il contrario, ma mi dicono che sono stati fatti degli interventi che non hanno migliorato nulla se non addirittura impoverire in modo definitivo il patrimonio arboreo, le siepi, le aiuole che erano a dimora negli 8 ettari del parco. Forse meglio di me parlano le foto che ci sono state fornite e che mettiamo affianco al titolo di questo pezzo per fare il paragone. A sinistra come erano le aiuole nella parte posteriore del castello. Si notano le sedie usate magari per qualche spettacolo estivo. A destra invece quello che è ora la stessa aiuola. Uno spiazzo polveroso con degli strani  disegni (esoterici?) che spiccano nero su bianco.  Dicevo non ne capisco proprio niente ma non penso che  si potranno riavere le stesse siepi e le aiuole che lo avevano reso famoso. Leggiamo in un articolo di Ragusa Libera che sono stati investiti nel progetto, che mirava a ridare l’immagine ai giardini storici, qualcosa come 100 mila euro dei quali solo 20 mila a carico del Comune gli altri provenienti da investimenti di altro tipo. Bene per i fondi ma, appunto, non mi sembra che il parco sia meglio ora di prima. Forse ci diranno che il terreno non è più adatto o che non c’è acqua o che manca il giardiniere all’altezza o chissà che ancora.  ma il problema non è solo in quella parte del parco. A quanto pare il danno è ben più vasto coinvolgendo molte aree che appariranno sempre più brulle molto lontane da quello che era il ricordo della gente. Eppure è davvero un peccato che un luogo che nei momenti buoni faceva 90 mila visitatori l’anno non riesce a superare questi problemi.

di Direttore03 Apr 2022 15:04
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