Verso lo sciopero dei trasportatori

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C’è grande preoccupazione per lo sciopero autotrasportatori che da lunedì prossimo  andrà a bloccare il rifornimento di beni nel settore del commercio con la conseguente impennata dei prezzi al consumo. L’agitazione è motivata dall’esplosione dei costi del carburante, che gli ultimi bollettini segnalano a livelli mai visti prima (l’11 marzo benzina e diesel sono a un passo dai 2,3 euro a litro nel servito). Si prospetta insomma una settimana complicata dal punto di vista delle consegne con conseguenze imprevedibili per tutti. Nell’annunciare la sospensione, dal 14 marzo, dei servizi delle aziende di autotrasporto a livello nazionale per cause di forza maggiore, i sindacati, alcuni almeno, hanno  precisato che questa astensione a tempo indeterminato non è un vero e proprio sciopero ma un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore.  A quanto pare dunque non si tratterà di fare blocchi ma proprio di non effettuare i servizi. Tale sospensione si è resa inevitabile, si legge in un  comunicato, anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, “si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire”. Secondo il Codacons lo sciopero autotrasportatori e le altre proteste annunciate nel comparto dei trasporti potrebbero portare nell’immediato a un’ulteriore grave impennata dei prezzi al dettaglio. Il blocco dell’autotrasporto, spiega l’associazione dei consumatori, avrà effetti diretti sulla collettività, sospendendo i rifornimenti di beni nel settore del commercio e causando un aumento dei listini al dettaglio nei negozi e nei supermercati. Una conseguenza del resto inevitabile considerato che l’85% delle merce venduta in Italia viaggia su gomma, e l’ennesimo danno per i cittadini, anche loro toccati come le imprese dal caro-carburante. La sospensione delle consegne per il caro-benzina si aggiunge tra l’altro al blocco delle importazioni da Ucraina e Russia che minaccia la filiera agroalimentare: arrivano infatti le prime segnalazioni di razionamento nei negozi su farina, zucchero e olio di semi di girasole. Come abbiamo detto in un altro articolo il Governo sta cercando di correre ai ripari ma per il momento senza troppi risultati. Ogni proposta è valida, per esempio l’associazione U.Di.Con (Unione per la Difesa dei Consumatori) suggerisce di sospendere le accise ed eliminare l’IVA sui carburanti, che impattano sul prezzo alla pompa per circa il 55%  Inoltre, continua l’U.Di.Con, si potrebbero defiscalizzare tutti i beni di prima necessità interessati agli aumenti dei prezzi, così da evitare ulteriori aggravi di spesa per i consumatori.

di Redazione11 Mar 2022 15:03
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