Tra latte e carne: la crisi delle stalle

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Se la notizia è confermata la situazione nelle aziende zootecniche e tra gli allevatori iblei è davvero difficile anche dopo gli incontri che ieri, assieme ad alcune  associazioni di categoria e con una rappresentanza dei produttori, si sono tenuti in Prefettura e al Comune di Ragusa.  Visto che i contratti
con l’industria acquirente sono in scadenza, è necessaria la stipula di altri contratti transitori per cercare di capire che cosa accadrà da qui a due mesi, alla luce del conflitto bellico in corso e dell’evoluzione della pandemia, al fine di ridisegnare gli equilibri di questo settore. Tutti devono fare la propria parte:
l’industria, il mondo della cooperazione, la grande distribuzione. E’ evidente che non
si può scaricare tutto sull’anello più debole della catena infatti quando ci sono problematiche da affrontare riguardo al prezzo, a pagarne di più le conseguenze è il produttore visto che la Gdo mantiene i suoi costi e l’industria dà conto ai propri azionisti. Ci dicono ora e questa è la notizia scioccante che addirittura, per mantenere la stalla sono costretti a macellare gli animali, perché non ce la fanno più con i costi. Si parla di ben settecento capi macellati solo in provincia di Ragusa , numeri che rappresentano in maniera impietosa il termometro di quella che è la crisi attuale. C’è un discorso di disagio sociale che copre una realtà vasta: oltre al diretto anche tutto l’indotto con numerosi posti di lavoro che rischiano di saltare. Tutto ciò costituirebbe un vero e proprio e colpo di grazia per molte aziende
che non riuscirebbero a continuare. La Confcooperative si è rivolta al Prefetto e al
Comune. E in entrambi i casi si è  potuto appurare che esiste una piena
consapevolezza della problematica e che faranno quanto nelle loro possibilità per
aiutare il comparto. C’è anche un problema reale  dei contratti di fornitura all’industria e a
chi commercializza il latte. Si sta parlando di prezzi vecchi di anni anche se si accenna a modifiche da effettuare, rinegoziati alla luce di quello che sta accadendo con il caro materie prime.

di Redazione29 Mar 2022 15:03
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