I giardini della discordia.

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La foto è certamente storica. Risale forse alla fine dell”800 e fa vedere il giardino ibleo quando l’entrata era più spostata verso la Chiesa di San Vincenzo. Eppure per qualche mancanza del passato questa oasi di verde ricca di alberi ed essenze  non è stata inserita nell’elenco che certifica la storicità dello spazio. Questa potrebbe precludere alcune linee di intervento economico per il recupero e la manutenzione. Questa sera nell’indice delle ore 21 e relative repliche nella rubrica settimana “Sostiene Pe..ppe Lizzio” si parlerà dunque dei Giardini Iblei che sono al centro di una piccola discordia cittadina. Da una parte Comibleo e dall’altra l’assessore Iacono come Comune.  la protesta del comitato si è accentuata con l’intervista fatta al sindaco di Ragusa mercoledi sera a Teleiblea. Tra le tante cose dette si è anche parlato del Giardino Ibleo, per il quale sono previsti interessanti interventi, e la sua strana posizione storica. Sembra infatti che nonostante il tempo nel quale sia stato realizzato e la immagine certamente bella ed ottocentesca la villa di Ibla non sarebbe un giardino storico. Su questo, diceva il sindaco, si sta lavorando. Ma oggi Comibleo  che si è già autonominato  “controllore del vecchio quartiere” ha evidenziato che la situazione per quanto riguarda alberi e siepi è notevolmente peggiorata dall’ultima segnalazione. Ed in particolare  ci dice quali sono le piante mancanti: 28 palme lungo il viale centrale, 5 intorno all’area della vasca, 3 lungo la scarpata dell’ex pineta. E, ancora, 12 eucalipto lungo il viale intitolato al Capitano Cascone, 1 all’inizio del viale intitolato a Pamela Canzonieri. Dodici “gesso di carta” mancanti lungo il viale Canzonieri e 40 acacia rosa mancanti lungo il secondo viale. Lillà: 5 piantine di vario colore a ridosso della chiesa di Sant’Agata. Rose rampicanti: si trovavano lungo tutto il secondo viale tra una acacia e l’altra, ne rimane solo una. Bosso: nella parte del Giardino Ibleo che delimita l’area interna tra il Monumento ai Caduti e i cedri del Libano, era stato trapiantato nel 1961 estirpando gli asparagi da siepe di cui rimangono ancora due bulbi; ora è stato maldestramente potato per cui è necessario estirpare e rassodare la terra e successivamente ripiantare per talea con i rami della potatura dopo la luna piena di gennaio; nelle altre aiuole occorre sostituire le piante essiccate; è necessario piantare il bosso nell’aiuola a ridosso della chiesa di Sant’Agata estirpato durante i restauri del 2016. Poi c’è il discorso legato all’ex boschetto della Rimembranza piantumato negli anni Trenta: era formato da circa 230 pini. Negli anni Sessanta, per realizzare il laghetto che avrebbe dovuto raffigurare la Sicilia, molti residenti reduci sono riusciti a bloccare i lavori di abbattimento dei pini, atteso che storicamente ogni albero rappresentava un caduto delle guerre: ne sono stati abbattuti 18, ridimensionando la forma del laghetto che doveva essere molto più grande; negli anni Settanta è stato realizzato il parco giochi e negli anni ’90 sono state realizzate le altre quattro vasche abbattendo oltre i 2/3 degli alberi.   Insomma dicono quelli di Comibleo, se non è giardino storico questo! E allora bisogna impegnarsi. L’assessore Iacono meravigliato dei toni aspri con i quali si è espresso il comitato ha voluto ricordare che in conferenza stampa l’Amministrazione comunale aveva presentato alcuni dei progetti per i quali ha chiesto finanziamenti partecipando ai bandi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nella stessa conferenza stampa, sempre il sindaco Cassì, ha spiegato che l’Amministrazione comunale, con l’Assessorato al verde pubblico, si è adoperata per ottenere il riconoscimento di giardino storico proprio per il Giardino Ibleo, cosa che nessuno fino ad oggi aveva mai pensato di fare. Questa Amministrazione comunale sta facendo una forte attività per attuare un importante intervento complessivo all’interno del nostro “giardino storico” di Ragusa Ibla e con interventi che non riguardano solo il PNRR; ha effettuato con gli Agronomi una mappatura analitica dell’intero patrimonio vegetale ed arboreo e le sperimentazioni sulle aiuole sono state operate in collaborazione con gli Agronomi. La conclusione è che l’amministrazione sta facendo di tutto per ottenere il riconoscimento e fare i lavori previsti con i fondi che dovrebbero essere stanziati da altri enti..

stessi.

 

di Direttore17 Mar 2022 15:03
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