Auguri Teleiblea.

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Sono passati 47 anni da quella domenica del 1975 quando Teleiblea iniziò le sue trasmissioni mandando in onda una partita di calcio. Era, per la cronaca, il derby tra il Modica e il Ragusa vinto dagli azzurri per 2 a 1. Da  allora l’emittente privata Teleiblea ha continuato  a svolgere il suo compito di informare la città e la provincia di  Ragusa senza aver mai interrotto  il filo diretto con il territorio. Eppure le difficoltà sono state tante. Prima il monopolio Rai,  abbattuto proprio da Teleiblea con la sentenza 202 della  Corte Costituzionale, poi le leggi insane proposte da Mammì e Gasparri e ancora il digitale terrestre e ora le crisi economiche e la pandemia. Ma l’ultima follia dello Stato, la cosiddetta alta definizione DT2, rischia di dare un colpo mortale a tutto il panorama dell’emittenza privata, Teleiblea compresa. Infatti da qualche mese si susseguono cambiamenti di canali e di frequenze ed i telespettatori sono costretti ad inseguire le proprie trasmissioni preferite risintonizzando ma anche acquistando nuove TV o decoder.  Ma nei prossimi mesi, immancabilmente vista la ottusa ed interessata caparbietà del Ministero, si compirà l’ultimo atto con il definitivo passaggio al digitale terrestre 2.  Forse a Maggio o Giugno tutte le private dovranno spegnere i propri trasmettitori e affidarsi alle reti della Rai che però non hanno lo spazio per tutte.  La conseguenza è che molte Tv non ci saranno più e quelle che rimangono dovranno pagare, per l’affitto dei canali, cifre importanti inadeguate per la capacità economica dei territori e delle diverse realtà locali. Teleiblea grazie alla sua storia è riuscita a rientrare nell’esiguo numero  di emittenti che potranno trasmettere ma c’è il problema della qualità del segnale e del costo dell’affitto, Infatti, a conferma del completo disinteresse di Ministero e Rai, le reti di trasmissione sono poco funzionali a causa del problema delle interferenze internazionali. Ne consegue che è in corso un contenzioso con la parte tecnica della Rai per arrivare ad un compromesso che possa soddisfare tutte le parti in campo. E’ pur vero che la televisione è cambiata e questo ci fa pensare che è necessaria una migrazione sul web che offre campi sterminati sia per la copertura che per la qualità. E in questo nuovo settore ci stiamo impegnando, anima e corpo, ormai convinti dagli eventi e dalla presunzione del Ministero, che nella rete è possibile continuare a vivere e a informare i nostri concittadini anche sparsi in tutto il mondo.  Intanto permetteteci di fare gli auguri a Teleiblea e ai Ragusani per questo enorme patrimonio che hanno avuto la fortuna di avere.

di Redazione16 Mar 2022 10:03
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