Il pensiero della CGIL sulle Cam Com

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Come ormai tutti sapranno la Camera di Commercio di Catania resterà da sola e con molta probabilità e grazie al numero delle imprese associate e alla politica sempre pronta a supportare i grandi, siamo certi che alla fine se la caverà abbastanza bene.
Invece le Camere di Commercio di Siracusa e Ragusa sono state inglobate in una più grande Camera di
Commercio a cinque che riunisce anche le province di Trapani, Agrigento, Caltanissetta facendo pensare ad una grande confusione.

Secondo una nota della CGIL a firma del segretario provinciale  di Ragusa, Peppe scifo, questa nuova composizione delle Camere di Commercio accorpate che vede Ragusa aggregata a Caltanissetta, Agrigento e Trapani insieme a Siracusa è semplicemente una follia.
Il frutto di una storia di vendette fra gruppi di potere che nulla hanno a che fare con l’interesse collettivo e
le finalità istituzionali dell’intero sistema camerale.
L’onorevole Prestigiacomo di Forza Italia dichiara che con questa nuova geografia degli accorpamenti è
stata riconosciuta la specificità e la diversità delle esigenze della Sicilia sud-orientale che per storia,
economia, vocazione sono diverse da quelle dell’area etnea.
Una dichiarazione veramente incredibile che afferma cose improprie relativamente alla geografia
economica, storica e sociale del sud est Siciliano. Se l’onorevole Prestigiacomo sostiene che Ragusa e
Siracusa appartenenti al sud – est siciliano nulla hanno a che vedere con l’area economica etnea,
figuriamoci allora con Caltanissetta, Trapani e Agrigento.
Questo dimostra che in Sicilia certa politica rincorre finalità di interessi particolari e gestione del potere
lontane dalle esigenze reali dei territori e delle comunità. Quando a luglio fu approvato l’emendamento
Prestigiacomo, la CGIL di Ragusa ha subito ribadito la propria contrarietà pur riconoscendo molte criticità al
percorso di accorpamento di Ragusa con Catania.
Abbiamo da sempre sostenuto che i primi anni di vita della super Camera di Commercio di Catania abbiano
determinato un passo indietro per una provincia abituata ad avere come riferimento la Camera di
Commercio come ambito di discussione sui progetti di sviluppo per il territorio. E’ lampante l’esempio
riguardante le infrastrutture; dapprima il confronto su ogni possibile progetto di infrastrutturazione del
territorio vedeva nella Camera di Commercio, insieme alle sue rappresentanze Istituzionali e sociali,
l’ambito naturale di incontro. Da quando c’è stato l’accorpamento di fatto si è determinato un
trasferimento nella sede centrale di tutte le funzioni istituzionali e sociali.
Con la nomina dei Commissari è chiaro che ormai il percorso di accorpamento delle 5 Camere di
Commercio è in dirittura di arrivo e pertanto dichiariamo la nostra contrarietà sull’ operazione
“Prestigiacomo”. La riteniamo insensata e illogica perché il progetto del Sud –Est mette comunque in relazione un’area vasta
in continuità geografica fortemente caratterizzata da sistemi produttivi locali molto interdipendenti e una
strategia comune sul processo di infrastrutturazione dell’intera area ricadente nelle tre province di Ragusa,
Siracusa e Catania. Mettere insieme Ragusa e Siracusa con Trapani, Agrigento e Caltanissetta vuol dire
realizzare una accozzaglia di realtà e territori distanti tra loro non solo geograficamente.
Purtroppo manca l’azione determinata e coerente del Governo regionale che con la delibera del 29
dicembre, pur affermando la contrarietà al percorso avviato dal Governo nazionale, di fatto non interviene
con chiarezza sulla reale volontà del Governo regionale rimandando la questione a verifiche ed analisi di
sostenibilità, mentre di fatto la nomina dei Commissari sta determinando i nuovi assetti.
E’ chiaro che anche su questa vicenda pesano gli equilibri politici di questa maggioranza regionale di
governo che come in altri importanti ambiti prevalgono a discapito dell’interesse collettivo.
La CGIL continuerà questa battaglia per un sistema camerale territoriale e nel complesso regionale
coerente con le finalità istituzionali e quindi al servizio di un processo di sviluppo dell’intero sistema
produttivo per lo sviluppo sostenibile e l’incremento occupazionale.

di Direttore22 Gen 2022 21:01
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