Dalle “palle” ai pronto soccorso

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A noi piace che il Comune di Ragusa tenga in buon conto la salute di alcuni monumenti che, seppur di proprietà della Chiesa, hanno bisogno della mano pubblica per essere messi in sicurezza. E così alla notizia che l’amministrazione Cassì ha deciso di stanziare un contributo per manutentare  parti della Cattedrale non ci meravigliamo per nulla perchè  è meglio “non scherzare ne con i santi e ne con la parrocchia”.  E così le “palle”  ed i pennacchi che sovrastano la facciata di San Giovanni potranno essere rinforzati a spese del cittadino. Nessuna critica. Però in questi giorni si stanno vivendo momenti drammatici certamente a causa del covid  che ha dei riflessi sull’organizzazione sanitaria ma non del tutto. La situazione è da anni al limite del collasso. Al pronto soccorso i medici sono contati e la notte, anche in questo periodo di feste che paradossalmente vede più persone recarsi in  ospedale, di servizio c’è un solo medico. Il responsabile dott. Noto fa i salti mortali, allunga i   turni ma i risultati sono gli stessi. Allora dico io, passando di palo in frasca, se è una questione di soldi perchè non ci sono i fondi per prendere altri medici, non si potrebbe coinvolgere i comuni del comprensorio, visto che gli interventi necessari si possono fare senza scomodare le leggi vigenti.  Se invece si tratta proprio di penuria di medici nel settore della medicina d’urgenza siamo convinti che comunque qualche incentivo economico potrebbe aiutare a convincere tali professionisti a venire da queste parti.  Lo diciamo perchè tutto il bel lavoro che un’amministrazione può fare in opere pubbliche e strategie commerciali si perde di fronte al pressante appello di miglioramento dell’organizzazione ospedaliera. Infatti per avvalorare la tesi basta, per motivi di salute naturalmente , recarsi al pronto soccorso per r scoprire che l’unico medico di turno quella sera è impegnato, magari in sala operatoria, e l’attesa si calcola in ore e ore. Ci dicono che è così ovunque, in Sicilia, e la notizia non ci rallegra anzi avvalora la tesi che vanno benissimo i tantissimi contributi che la Regione in tempi elettorali sta distribuendo per musei e monumenti ma, porca miseria, anche i cittadini hanno bisogno di un restauro ogni tanto e vorrebbero non morire al pronto soccorso, come è accaduto ieri a Lentini, dopo 36 ore di attesa.

di Direttore06 Gen 2022 12:01
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