Cultura rurale e alimentare il vero oro siciliano.

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Ormai sono tutti d’accordo. I nostri prodotti, quelli d’eccellenza valgono davvero tanto oro ma occorre che ci siano le condizioni giuste per produrre con la qualità, poi promuovere nel migliore dei modi e quindi vendere a buon prezzo per soddisfare tutti. Non è facile. Ma oltre al valore intrinseco c’è di più.  Il cibo ha un legame profondo con la storia e le tradizioni dei nostri territori e rappresentano  un’enorme risorsa economica, come confermano i dati dell’export agroalimentare contribuendo a raccogliere e promuovere una grande eredità culturale. Il cibo è diventato un mezzo che avvicina più dei nostri treni   creando un rapporto strategico nella promozione turistica. Oggi infatti ci sono molti viaggiatori che seguono i canoni dell’enoturismo o dell’olioturismo, straordinari settori che sono diventati i filoni aurei del turismo nazionale e internazionale. Secondo dei dati regionali il mondo ha fame soprattutto della Sicilia e del suo  patrimonio  che costituisce una risorsa espressa soltanto per un 30%.  Il numero dei viaggiatori in generale sono calcolati  in circa un miliardo e duecento milioni, una cifra astronomica per un mondo in movimento, che cresce oltre ogni crisi. Prima ancora che economico si tratta di un enorme fenomeno umano e sociale che sta assumendo tendenze nuovissime, come emerge proprio da tutte le più recenti analisi. I viaggiatori sono sempre di più alla ricerca di esperienze coinvolgenti.   Sono trainanti  la curiosità ed il desiderio di conoscenza per la cultura e la tradizione, l’attenzione all’autenticità, alla sostenibilità e al benessere e nell’ultimo decenni.  Insomma il turismo, i beni culturali e il cibo possono essere considerati l’immagine nitida della Sicilia.
La grande varietà dei paesaggi italiani e della loro storia  creano dei “gate di accesso gastronomici”, tutti dotati di notorietà globale che fanno scoprire dei veri giacimenti di opportunità economica ma anche culturale perchè è elemento caratterizzante del “turismo esperenziale”, oltre a rappresentare il territorio, attraverso donne e uomini diventa esperienza, storia, cultura. Per chiudere possiamo dire che la qualità e la bontà dei prodotti locali aprono le porte di un territorio divenendo un’esperienza essenziale con la quale il viaggiatore contemporaneo cerca un contatto con la cultura e le tradizioni del luogo.
La notizia buona è che esiste  un’associazione BCsicilia per la salvaguardia  e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali nella consapevolezza che la tradizione enogastronomica è parte integrante del patrimonio siciliano e dell’immagine dell’Isola nel mondo, che ha creato al proprio interno il Dipartimento della Cultura rurale e alimentare siciliana. Direttore della nuova struttura regionale  sarà Mario Liberto, agronomo, divulgatore, storico dell’enogastronomia mediterranea, scrittore e giornalista. Nei prossimi giorni avremo modo di intervistare il collega che è autore di oltre 50 pubblicazioni 

di Direttore24 Gen 2022 23:01
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