Non è chiaro il perchè…
Come funzione il traffico di droga che da qualche tempo viene intercettato sulle coste della Sicilia? Perché ne vengono rinvenuti ingenti quantitativi abbandonati sulle spiagge siciliane. Cinque procure siciliane indagano per scoprire anche da quale parte del Nord Africa parte l’ingente traffico di droga considerando che dal 2020 sono stati effettuati sequestri di oltre 13 tonnellate. La storia inizia sulle spiagge della Sicilia occidentale a gennaio del 2020: 600 panetti di hashish ritrovati dai carabinieri del comando provinciale di Trapani sul litorale di Marinella di Selinunte. Il sequestro non è casuale, una telefonata anonima al centralino del 112 ha fa scattare il blitz. Da allora ben dodici ritrovamenti fino all’ aprile 2021. Ma dopo quasi due anni di indagine, tuttavia, non è ancora chiaro cosa porti ingenti quantitativi di droga – soprattutto hashish e marijuana – ad arenarsi sulle coste siciliane. Carichi che, se immessi sul mercato, avrebbero fruttato addirittura milioni di euro alla criminalità organizzata. Gli stupefacenti sono sistemati in sacchetti, chiusi in contenitori ben sigillati e impermeabili che vanno da 25 a 40 chili. In alcuni casi il pacco potrebbe essere stato agganciato ad una boa in modo da rendere lo scambio con gli acquirenti più facile e poco rischioso. A volte ci si mette il meteo ed il mare mosso porta via la droga facendola arenare. Così si spiegherebbero i numerosi ritrovamenti degli ultimi anni. In altri casi si pensa siano stati gli stessi trafficanti ad abbandonare in mare i carichi per sfuggire ai controlli continui e serrati. Ma fino ad ora i pacchi sono stati ritrovati nella parte nord dell’Isola fra le province di Messina e Palermo ma lo scorso anno sono anche stati trovati ben 4 cadaveri che indossavano magliette che usano i sub. Per questo si ipotizzò il naufragio di un’imbarcazione che trasportava droga. Dei sub annegati mentre stavano scaricando l’hashish da una nave madre? A questa domanda non c’è risposta da parte degli inquirenti che mantengono un assoluto riserbo. A Ragusa invece l’Autorità Giudiziaria competente ha rilasciato apposito nulla osta per la divulgazione agli organi di informazione degli esiti dell’attività di servizio svolta in questi giorni durante la quale è stata posta sotto sequestro, a carico di ignoti, una partita di oltre 30 Kg. di “cocaina”. Come negli altri casi verificatisi nella zona di Trapani la sostanza stupefacente era abilmente occultata all’interno di un borsone di materiale idrorepellente posizionato sulla spiaggia, contenente nr. 27 panetti finemente imballati con cellophane e scotch, tale da renderli impermeabili all’acqua. Il ritrovamento è stato fatto presso la località “Randello” del comune di Ragusa forse in seguito ad una attenta indagine economica. La partita sequestrata, di qualità purissima, avrebbe potuto essere tagliata dai trafficanti di droga fino a 5 volte prima di immettere lo stupefacente sul mercato, consentendo di ricavare circa 160.000 dosi per un giro di affari di oltre 11 milioni di euro.