Forti critiche per il bando Io Sto a Ragusa
ll Settore Sviluppo Economico rende noto che è stato approvato l’avviso pubblico del progetto denominato “Sto a Ragusa”. Giunto alla 3° edizione il progetto consiste in un sostegno economico, a fondo perduto, alle attività economiche nella misura massima
per singolo progetto imprenditoriale del 60% delle spese sostenute, a fronte di un budget minimo di progetto di euro 15.000,00 e con un tetto massimo di euro 8.000,00. L’incentivo riguarda tutte le attività che verranno avviate entro il perimetro: piazza del Popolo, viale Tenente Lena, Viale del Fante, Via Palermo, Via Padre Anselmo da Ragusa, Via Sacerdote di Giacomo, Via delle Palme, Via
Mariannina Schininà, via SS. Salvatore, via Gagini, via Generale Cadorna, via Luciano Nicastro, via Armando Diaz, via San Vito, ponte Papa Giovanni XXIII, via Giovanni Meli, via Suor Maria Boscarino, viale Leonardo da Vinci”. Il contributo potrà essere erogato a: 1) nuove imprese, individuali o societarie, che si costituiranno in forma d’impresa per realizzare un’idea imprenditoriale anche attraverso associazioni e/o consorzi/cooperative; 2) imprese già esistenti che intendono sviluppare il proprio business. In tale ambito, si precisa che, per essere ammessi al finanziamento, l’impresa deve presentare piano con cui vengono ampliati i locali operativi e non semplici trasferimenti di sede.
I requisiti richiesti possono essere letti sul bando pubblicato.
Ma ci sono già le prime polemiche:
Michele Tasca del Movimento Territorio ad esempio dice “Evidenti i limiti dell’azione dell’amministrazione Cassì per le politiche che vorrebbero risvegliare il centro storico, il Sindaco, nel suo programma elettorale, voleva svegliare Ragusa, evidentemente, con la sua squadra, non è in grado di risvegliare nemmeno un quartiere”
Il centro storico continua ad essere nella desolazione più assoluta, non è vero, che tutti i locali sono affittati in via Roma, se va bene questo si può dire solo per il tratto centrale, ma se poi andiamo a considerare le vie adiacenti c’è da mettersi le mani ai capelli.
Le vetrine, oltre che al buio sono anche sporche, piene di locandine strappate e molti locali, all’interno si presentano indecorosamente abbandonati, con mobili smontati, sacchi di rifiuti e attrezzature varie abbandonate. Anche su questo l’amministrazione non si interessa, su queste vie adiacenti si doveva incentrare il nuovo bando, invece si aiuterà chi vuole aprire in via Armando Diaz o in via Gagini o in via Padre Anselmo.”
Anche Salvo Mallia della Lega mostra le perplessità del suo partito: l’assessorato competente non ha saputo creare uno spettro di incentivi e di agevolazioni e di altre iniziative, in grado da rendere appetibile il ritorno in centro. Il bando sembra trrdire lo spirito dell’iniziativa.“ Si legge infatti che si ricerca “la funzione anche sociale svolta dalle attività commerciali nel contribuire ad animare e rendere vitali i centri urbani, si intende favorire e migliorare l’accoglienza e l’attrattività dell’offerta commerciale” e, ancora, che “si intende contribuire alla
riduzione di locali sfitti e alla incentivazione dei livelli occupazionali. Ma si resta molto perplessi nel leggere del perimetro entro cui è possibile collocare la nuova attività evidenzia Mallia – non si tratta più della via Roma, né delle vie adiacenti entro un raggio determinato di 100 o 200 metri, cosa che sarebbe stata opportuna fin dal primo momento per tentare di sollevare le sorti di vie come corso Italia, corso Vittorio Veneto o via Sant’Anna, dove i locali sfitti per cessazione delle attività non si contano. Si arrivano a comprendere la via Padre Anselmo, la via Sacerdote Digiacomo, la via Salvatore, la via Gagini, la via Armando Diaz, determinando un perimetro che abbraccia un’area troppo estesa, indefinita, con molte zone e vie mai veramente destinate ad attività commerciali”