Perseru i scecchi e cercano i capistri
Sono spesso solidale con quelli di Legambiente perchè, pur non condividendo alcune delle loro battaglie, mi rendo conto che hanno un ideale che possiamo definire “superiore” e quindi comprendo il modo di agire. Però in questo caso, parlo del posteggio nella zona dei Canalotti, non sono riuscito a capire il perchè di tanto accanimento. Premetto che non ho case ne terreni ne interessi di alcun genere da quelle parti ma basta vedere la foto, che la stessa associazione ambientalistica ci manda, per voler ripetere a viva voce uno dei detti più famosi della nostra terra. Perseru i sciecchi e cercano li capistri! Insomma lo scempio perpetrato, nel tempo, in quel meraviglioso promontorio a fianco della riserva di Randello si vede eccome.! Si vedono le case costruite proprio sulla spiaggia, oggi senza dubbio sanate ma con le regole attuali non sarebbe stato assolutamente possibile, due strade che finiscono nel mare, auto posteggiate, ovunque, e poi c’è questo grande spazio bianco, uno sterrato per essere esatti, che grazie a Dio, o al piano regolatore, non è stato edificato e che nel passato veniva usato come parcheggio pubblico. E Lega ambiente si lamenta di un casotto in legno appoggiato su una pedana di cemento. Mi chiedo a chi da tanto fastidio? Forse non piace l’imprenditore? Oppure si teme che ci sia un certo lucro per un paio di mesi all’anno? Oppure ancora il gruppo dei proprietari di case ai Canalotti non ammette che qualcuno possa entrare nel loro paradiso protetto. E’ vero, come dice l’amico Conti, che ci sono delle regole, che si parla di posteggio pubblico, ma tutti sappiamo che il pubblico va bene fino ad un certo punto. Se ti servono servizi adeguati bisogna ricorrere al privato che magari pensa a tenere pulito, dare sicurezza eccetera eccetera. Al pubblico tocca controllare che non ci sia troppo lucro…