Ma la sicurezza? Bus troppo anziani in provincia.

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Tra chiusure, blocchi alla circolazione e restrizioni dovute all’emergenza sanitaria ed
economica in atto, il 2020 è stato un anno difficile anche per il mondo del trasporto merci e
persone su strada. Per capire quanto ha inciso la pandemia sullo sviluppo del comparto dei
mezzi pesanti in Sicilia, l’Osservatorio sui macro trend Continental del trasporto pesante ha analizzato i dati relativi alle nuove immatricolazioni, ai
tipi di alimentazione, all’anzianità e alle categorie Euro* del parco circolante in Regione e nelle
singole province dell’isola.
Nel 2020 in Italia le immatricolazioni di mezzi pesanti per il trasporto merci con oltre 16t sono
state 19.616, il 14,2% in meno rispetto al 2019. La Sicilia si muove in linea con il resto d’Italia e segna una diminuzione del 12% rispetto al 2019. Con 123 nuove immatricolazioni, Ragusa si piazza nel mezzo della classifica provinciale e segna -26,3%.
Per il trasporto persone, le immatricolazioni di autobus di oltre 3,5t in Italia sono passate da
4.935 del 2019 a 3.404 del 2020 (-31%). Più incisivo il calo della Sicilia che con 194 nuove targhe
segna -46,4%. Tra le province la situazione è altalenante: Ragusa chiude in negativo con solo 4
registrazioni.
Alimentazione bus, a Ragusa ibrido ed elettrico sotto lo 0%, le fonti ibride ed elettriche si attestano allo
0,1% mentre il gasolio arriva a 95,2%. Il gasolio quindi resta la fonte in assoluto più diffusa anche in Sicilia dove raggiunge il 95,2%, mentre il metano si attesta a 3,5%. L’ibrido non è presente e sotto l’1% le altre fonti di alimentazione. A Ragusa il parco è
esclusivamente a gasolio (95,1%), a metano (4,6%) e a benzina (0,4%).
Ma c’è una nota particolarmente dolente per la provincia di Ragusa dove il 43,3% di bus ha oltre 20 anni
La fascia di anzianità maggiormente rappresentata all’interno del parco circolante italiano di mezzi
pesanti per il trasporto merci è quella da 10 a 15 anni (18,9%), seguita dai 15-20 anni (17,9%) e
20-30 anni (15,7%). In Sicilia la fascia preponderante si alza ai 15-20 anni (20,6%) seguita dai 20-
30 (19,9%) e dai 10-15 (17,9%). Ragusa nonostante la percentuale più alta della Regione di
autocarri di massimo 5 anni (8,6%) ha il 23,9% di mezzi oltre i 30.
Considerando il parco autobus nel nostro Paese, emerge che quelli più recenti (da 0 a 5 anni)
sono il 19,4% del totale, mentre quelli più vecchi, di oltre 20 anni, il 25,7%. Nella fascia intermedia
da 5 a 20 anni, si colloca la maggior parte del parco circolante. Nell’isola la fascia più recente
scende al 14,6%, mentre quella dei veicoli più datati si alza a 36,3%. La provincia di Ragusa ha
un parco datato con la quota di bus ultraventennali che sale a 43,3% e quella di bus di
massimo 5 anni a quota 8%.
A Ragusa più della metà del parco autobus è Euro 0, 1 e 2 In Italia la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 38,2%.
Vi è però ancora in circolazione un’ampia quota di categorie più vecchie, ed Euro 1, Euro 2 ed Euro 3 arrivano al 38,6% del totale. In Regione il 42,8% è Euro 0, 1 e 2, mentre le classi meno inquinanti sono il 25,5% del totale. A dimostrazione di quanto detto sopra, a Ragusa gli Euro 5 e 6
sono il 20,9%, meno delle categorie obsolete (51%).

di Redazione27 Lug 2021 15:07
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