Si pensa al dopo emergenza
L’emergenza vissuta la Comune di Ragusa ha visto in prima linea l’assessorato ai servizi sociali che, in stretta sinergia e collaborazione con quello alla Protezione Civile, hanno assicurato vecchie e nuove necessità, molte imposte dal particolare momento che ha assillato, maggiormente, i soggetti, a vario titolo, in difficoltà.
Una squadra che ha meritato il plauso unanime per l’efficienza e la sollecitudine nell’azione, con in testa il Sindaco Cassì, l’assessore Luigi Rabito e il consigliere delegato alle problematiche sociali Luca Rivillito, l’assessore Giovanni Iacono, che sono stati egregiamente coadiuvati dal dirigente dott. Scrofani e dagli uffici che non hanno lesinato energie per dare risposte efficaci e costanti.
In attesa di continuare l’azione a favore dei nuovi bisogni in città, i Servizi Sociali sono già al lavoro, per l’ordinario nel dopo emergenza.
L’assessore Rabito e Luca Rivillito, da settimane, guardano con particolare attenzione al futuro prossimo del settore, mettendo a fuoco le prevedibili difficoltà che si paventano.
In questo contesto si è inserito un incontro di lavoro, proficuo e utile, con Confcooperative alla presenza del portavoce del Forum del Terzo settore, al quale ha voluto partecipare il Sindaco, oltre naturalmente all’assessore Rabito e al delegato di settore Rivillito
Obiettivo dell’incontro, richiesto dall’associazione di categoria del movimento cooperativo, e accolto subito dai rappresentanti istituzionali, è stato quello di approfondire le problematiche emerse nell’emergenza Covid-19 e trovare possibili soluzioni per gestire meglio le fasi successive.
ll Terzo settore ed il civismo sociale hanno avuto un ruolo chiave nella gestione dell’emergenza sanitaria dimostrando flessibilità, capacità innovative e competenze gestionali. Molte organizzazioni del Terzo Settore, però, rischiano la chiusura a causa degli effetti economici dell’emergenza da Covid-19.
Il Sindaco Cassì si è mostrato particolarmente interessato alle tematiche analizzate e ha voluto sottolineare come la ripartenza dell’intero paese non sarà solo una questione di risorse disponibili ma anche di modelli, di strumenti utilizzati e di attori messi in campo.
Il dott. Rabito ha esaltato il ruolo delle organizzazioni di settore per le esperienze maturate, intravedendo l’importante contributo che potranno offrire per la riorganizzazione del sistema sanitario e per la ricostruzione del sistema economico ponendo attenzione alle persone più fragili, ai bisogni e alle risorse presenti nella comunità.
Il consigliere Rivillito, si è fatto interprete delle proposte che gli amministratori hanno già delineato nelle linee programmatiche dell’anno in corso, concernenti un radicale cambio di rotta nelle relazioni tra Terzo Settore e amministrazioni pubbliche, mettendo da parte i miti del mercato e della concorrenza e costruendo un nuovo modello centrato sulla collaborazione tra attori pubblici e società civile, che metta al centro delle politiche pubbliche le persone più fragili, con la sopravvenuta esigenza di assistere quante, già nella prima fase della crisi da Covid-19, si trovavano ad essere espulse dai processi produttivi, economici e sociali.
“Un incontro proficuo e altamente costruttivo – ha voluto sintetizzare il consigliere Rivillito – un confronto utile per focalizzare le necessità delle diverse fasi dell’emergenza, a cominciare da quella di tutelare e garantire la continuità dei servizi sociali, sociosanitari ed educativi, consentendo che siano riorganizzati nelle modalità più consone al momento.
“E’ mia intenzione concentrare gli sforzi per la coprogettazione e rimodulazione dei servizi sociali, attraverso l’applicazione dell’articolo 48 del D.L. 17 marzo 2020, n. 18 per cui si impone una riattivazione immediata del tavolo permanente sui servizi sociali” ha concluso il delegato del Sindaco per le problematiche sociali che ha voluto esprimere il plauso per la risposta repentina del sindaco alla richiesta dell’incontro che spera sia il primo di una serie di confronti e di tavoli tecnici dedicati a garantire, secondo la ferma volontà degli amministratori, i servizi già attivi con somme previste in bilancio con adeguata copertura.