Il comitato della 514 la pensa così

Appreso con “moderata” soddisfazione la notizia che i Ministri Provenzano e De Micheli hanno riaffermato
della disponibilità di 750 milioni di euro nel nuovo quadro economico/finanziario, ci congratuliamo, e in
coerenza con il lavoro svolto da 20 anni a questa parte, nelle nostre quotidiane verifiche, non possiamo non
rilevare che vi sono alcuni nodi da sciogliere; gli stessi esponenti del governo nazionale li hanno, in parte,
espressi nelle loro dichiarazioni ed in particolare da gennaio a oggi:
Testuale dalla De Micheli: “…siamo in ritardo con l’approvazione del regolamento unico…come con
l’aggiornamento del contratto ANAS”; così come le disposizioni sulle concessionarie autostradali scadute e
da scadere e l’avvio delle procedure di gara per i nuovi contratti di concessione.
Spieghiamo per quanto ci riguarda: la soluzione dal 30/12/19 per il passaggio da SARC ad ANAS e il nuovo
progetto è stata, in buona parte, inserita nel decreto 1000 proroghe, ancora in conversione, e senza questa
norma non si va avanti!
Le nostre fonti, tutte concordanti a oggi, indicano che ANAS, indicato come soggetto attuatore, non abbia
completato (alcuni sostengono abbia perplessità) il perfezionamento della pratica che prevede il passaggio
e il nuovo progetto definitivo.
Quindi “burocraticamente” siamo fermi al CIPE di agosto scorso; in tutto questo tempo, sino ad ora, vi sono
state solo delle informative senza vincolo di decisione finale!
Oramai è comunque assodato che al prossimo CIPE (“UTILE…” così declinato dal Ministro delle
Infrastrutture) sarà deliberato il nuovo quadro finanziario, questa volta, tutto pubblico.
Il “moloch” è sempre il passaggio burocratico che è in attesa di recepire le nuove disposizioni normative
(1000 proroghe), il nuovo contratto di programma ANAS ed altre disposizioni; a oggi, quindi, il nuovo
progetto definitivo non è completato.
Come Comitato andiamo da tempo dicendo ciò che, con autorevolezza, ha affermato il Procuratore
Generale della Corte dei Conti:” il nostro Paese non dispone di un patrimonio infrastrutturale adeguato al
sistema economico e produttivo…, ed ancora, mancati investimenti fanno crescere il gap tra Italia e altri
Paesi UE”
Non vi è bisogno di essere accorti analisti se parametriamo questa solenne dichiarazione ai nostri territori!
Cosa dire?
Utilizziamo, ancora una volta, concetti (da noi oramai gridati da tempo) espressi dall’autorevole
interrogante della maggioranza (PD) on. D’Arienzo, in risposta, al Ministro De Micheli a proposito delle
infrastrutture bloccate:
“ci vogliono tempi rapidi di esecuzione e velocità dallo stanziamento alla realizzazione”
Per la Ragusa/Catania attendiamo dal 1998!
Continuiamo (con accanimento) ad essere fiduciosi e vigili, come sempre.

di Redazione17 Feb 2020 22:02
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