Abbate: si o no ?

Ieri a conclusione della prima assemblea nazionale di Italia Viva, che si è svolta a Roma all’interno di Cinecittà, sono stati nominati vari coordinatori territoriali. Per Ragusa e provincia ci sono state delle conferme, come nel caso di Marianna Buscema, imprenditrice e consigliere comunale a Scicli, segnalata dalla base. Ma anche una novità, temuta più che attesa, che riguarda Ignazio Abbate sindaco di Modica, appena entrato nel movimento e già pronto a fare l’asso pigliatutto. E’ vero che in politica valgono i voti e un partito, movimento o gruppo che sia, va sempre alla ricerca di chi può portare acqua elettorale al mulino ma la mossa romana, non sappiamo se con il consenso, “personalmente di persona”, di Renzi , rischia di causare un trauma con tanto di protesta iblea. I fatti sono noti a tutti. La spaccatura a livello nazionale di Renzi ha trovato, a Ragusa, un bel po’ di simpatizzanti che si sono messi al lavoro credendo di svolgere una missione in favore della democratica di sinistra e così facendo si sono visti alcuni elementi dotati di buona volontà che hanno creato un organigramma di massima. Ma da ieri le cose sembrano cambiare dando vita addirittura a malcontenti e rinunce. Infatti alla notizia della scelta come coordinatore territoriale di Ignazio Abbate , che notoriamente non è il più democratico degli amministratori, a detta di molti dei consiglieri comunali di Modica, è scoppiata la protesta. Alcuni avevano già rassegnato le dimissioni, altri, tra i fondatori del partito a Ragusa, erano già con le valigie in mano lanciando invettive verso il leader. A questo punto, ma non ci sono notizie ufficiale, sembra che Ignazio Abbate abbia fatto un passo indietro, forse convinto delle proteste immediate oppure cosciente che il partito non possa dare assicurazioni di sorta in ambito elettorale, almeno fino ad ora. La situazione, come si dice, è molto fluida e restiamo in attesa di ulteriori notizie provenienti dai Renziani iblei. Come dice il leader stesso : il meglio deve ancora venire!! e noi diciamo : meno male, ora siamo tranquilli.