Accuse di Giovanni Gurrieri (M5s) sulla situazione del Museo Archeologico Ibleo

Mentre le altre città della provincia fanno a gara per aprire nuovi spazi culturali, a Ragusa il museo archeologico, chiude per precise responsabilità della politica. Perché l’attuale amministrazione ha sottovalutato i segnali lanciati negli ultimi mesi, e perché, da 33 anni, la politica cittadina non ha saputo investire in questo ambito per farne un attrattore di investimenti”. Sono le accuse lanciate dal consigliere comunale M5s Giovanni Gurrieri per chiarire la situazione sulla chiusura della struttura di via Natalelli. “Dalla comunicazione venuta da palazzo dell’Aquila e dal sindaco – evidenzia – si nota il tentativo di sdrammatizzare: ma, purtroppo, la situazione è pesante. Partiamo dalla mia richiesta d’incontro del 22 febbraio per la convocazione della commissione Cultura, con la presenza dell’archeologo Giovanni Distefano, direttore del museo, finalizzata ad appurare le eventuali problematiche (tenuta il 26 febbraio), dalla quale era emersa la necessità di attivare lavori di ristrutturazione locali all’interno del museo. Prendendovi spunto, il 25 marzo avevo protocollato l’ennesimo emendamento, presentato con i colleghi Zaara Federico e Alessandro Antoci e discusso il 4 aprile, mirato ad ottenere che, recuperando somme adeguate dal fondo della tassa di soggiorno, si procedesse ad abbattere le barriere architettoniche e alla ristrutturazione dei locali, come previsto dalle vigenti norme di legge”. “L’emendamento – continua – aveva ottenuto tutti i pareri tecnici favorevoli ma non è stato preso in considerazione dall’aula e, ancora meno, dall’amministrazione comunale. A giugno, il direttore Distefano ha scritto al Comune, proprietario della sede in cui sorge il museo archeologico, chiedendo fossero attivate le procedure per la ristrutturazione dei locali: ma anche in questo caso nessuna risposta concreta. Passiamo al 13 novembre, quando i Vigili del fuoco, su segnalazione della Procura, effettuano un sopralluogo al museo, riscontrando la carenza degli adeguamenti conformi al piano di sicurezza necessari in una struttura pubblica del genere. Inoltre segnalano varie prescrizioni, che il direttore Distefano, con nota protocollata il 20 novembre, chiede al Comune di Ragusa di effettuare. Nell’attesa di risposte, il 2 dicembre, lo stesso direttore decide, in via precauzionale, di chiudere la sede del Museo Archeologico Ibleo per evitare problemi. Dalla relazione dei Vigili del fuoco emerge anche la clamorosa curiosità che il Comune di Ragusa avrebbe avviato la pratica antincendio al comando di viale dei Platani già nel 1986, 33 anni fa: un’assurdità! Il sindaco afferma che in pochi giorni sarà tutto risolto: speriamo sia così, anche se si stenta a credere che sia questione di poco tempo. E tutto questo, proprio nel periodo delle feste di Natale quando, magari, si poteva contare su un afflusso maggiore di visitatori. La vicenda – conclude – ci insegna che a Ragusa, negli anni, non c’è mai stata reale volontà politica di investire nella cultura. Al di là degli intoppi burocratici, si sarebbero dovute bruciare le tappe per risolvere questa e altre questioni rimaste al palo (per esempio, la problematica della nuova sede del Museo Archeologico nell’ex convento del Gesù a Ibla). Un’amministrazione che ha cuore le politiche culturali del territorio, avrebbe dovuto battere i pugni sui tavoli regionali per esigere che le procedure per i lavori di completamento fossero ultimate. Invece, la Sovrintendenza di Ragusa è stata lasciata da sola a combattere una battaglia che chissà quando potrà vincere, poiché si tratta di un’altra vicenda assurda e paradossale”.

di Redazione03 Dic 2019 15:12
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