Confcommercio contro il caro biglietti

“Siamo pronti a fare partire, anche da questa parte della nostra isola, una
mobilitazione collettiva che ci garantisca il diritto, non ancora riconosciuto, della
continuità territoriale. Come associazione di categoria attenta alle problematiche
sociali presenti nella nostra area, non possiamo non raccogliere il grido di dolore che
si leva alto dai nostri conterranei. Pagare 500 euro per una tratta nazionale non è un
sacrificio che in qualche modo possa essere sostenuto”. Ad affermarlo è il presidente
provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, che, a nome di tutto il
sistema provinciale dell’associazione di categoria, è pronto a scendere in campo per
rivendicare la giusta attenzione su una problematica che si sta traducendo in un vero e
proprio divieto che preclude alla maggior parte della popolazione di spostarsi. “Noi
siciliani – afferma Manenti – non abbiamo scelta. La carenza infrastrutturale che si
traduce, quando ci sono, in autostrade fatiscenti per non parlare dell’assenza dell’alta
velocità comporta una estrema urgenza. Anche noi, come Confcommercio
provinciale di Ragusa, chiediamo al Governo nazionale di garantire alla Sicilia la
continuità territoriale facendosi carico di una parte dei costi dei biglietti aerei. I prezzi
dei voli da e per la Sicilia sono diventati insostenibili. E’ inaccettabile che arrivino a
costare addirittura oltre le cinquecento euro. Noi siciliani, sia per lavoro, quanto per
studio, anche solo per riabbracciare i nostri affetti, abbiamo diritto a tariffe sostenibili
per i voli alla luce del diritto di continuità territoriale. Occorre fare fronte al problema
con misure concrete tese ad eliminare il divario tra cittadini garantendo il diritto alla
mobilità. Lanciamo l’idea di un movimento locale che coinvolga tutte le forze vive
del nostro territorio e che si aggreghi a quello delle altre province siciliane. Occorre
una mobilitazione compatta e, su questo fronte, una voce unica. Non possiamo
continuare a tenere abbassata la testa. E’ un affronto al nostro diritto di essere italiani.
Studieremo le misure di protesta più adeguate per dire no a tutto questo. E’
insopportabile quanto sta accadendo e non lo possiamo più sostenere”.

di Redazione16 Nov 2019 23:11
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