Aeroporti: Chi pensa di appropriarsi dei nostri soldi non otterrà il nostro silenzio

La giornata odierna ci ha regalato un quadro preciso riassumibile in pochi dati: L’aeroporto di Catania Fontanrossa è valutato 700 milioni, gli investimenti pubblici programmati della regione sommano 350 milioni, il fabbisogno di investimenti pianificato è di 300 milioni. Perché privatizzare, se gli investimenti saranno pubblici e sovrabbondanti, rispetto ai piani di sviluppo?” A dichiararlo è Claudio Melchiorre presidente del MEC e dei comitati Vussia. Secondo i consumatori, con queste premesse, la fretta per la privatizzazione impossibile può essere giustificata solo dalla volontà di avere una stazione appaltante privata con fondi pubblici, oltre che vendere una quota di controllo della SAC praticamente gratis, dal punto di vista delle tasche dei cittadini e dei consumatori. “I conti sono presto fatti: se si dovesse vendere il 51% delle quote, l’incasso massimo possibile sarebbe di 351 milioni, a fronte di 350 milioni che l’assessore ai trasporti regionale Marco Falcone ha dichiarato di aver messo in programma come investimenti per l’aeroporto di Catania. Il privato misterioso che potrebbe aggiudicarsi la privatizzazione, potrebbe avere tutto, con una spesa di un milione appena.” Secondo i consumatori, il problema di tutta questa vicenda deriva da un errore di valutazione delle risorse pubbliche. “È di qualche giorno fa la polemica sull’ufficio dell’Amministratore Delegato che è stato prontamente definito Centro Operativo Emergenze. Dopo la denuncia di Mec e Vussia sulla spesa di mezzo milione. Il dr. Nico Torrisi ha pubblicamente dichiarato che la ristrutturazione sarebbe avvenuta gratis, grazie all’attivo di bilancio dell’aeroporto.” L’idea che la spesa di mezzo milione di attivo sia gratuita “è un po’ forte”, fanno notare i consumatori: “A noi, una spesa di mezzo milione di soldi pubblici sembrano invece una spesa ingente, per la ristrutturazione di un ufficio. Quanto al fatto se sia un ufficio operativo e non quello della presidenza, è tutto da chiarire. Sembra infatti che un tappeto acquisito da un negozio catanese per gli uffici della presidenza, sia adesso nel COE dove lavora abitualmente l’Amministratore Delegato, insieme ad un suo collaboratore.” Melchiorre ha quindi concluso: “Ovviamente, saremo felici di apprendere che così non sia e che all’ultimo piano della torre ci sia un viavai per le emergenze. Ma l’idea di massima che abbiamo è che la gestione aeroportuale non sia granché attenta al denaro che noi consideriamo pubblico e che i successi imprenditoriali siano dovuti perlopiù al regime di monopolio di Fontanarossa, accentuato dalla morte annunciata di Comiso che, guarda caso, è di proprietà della SAC.” MEC e comitati Vussia hanno promesso nel prossimo futuro una serie di domande sulla gestione aeroportuale per conoscere come vengono spese le somme incassate con le tasse aeroportuali, in una infrastruttura nata e cresciuta con soli investimenti pubblici e che verosimilmente continuerà a crescere solo grazie ai soldi di cittadini e consumatori. “Chi pensa di appropriarsi dei nostri soldi non otterrà il nostro silenzio. Al momento, la privatizzazione dell’aeroporto è impossibile per legge e dannosa per gli interessi dello sviluppo regionale.”

di Redazione30 Ott 2019 21:10
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