Flop dopo flop si avvia a conclusione questo Natale Baroccco

Da un paio di giorni su fb si possono leggere i post di tanti cittadini increduli, incavolati, furiosi per queste serate organizzate in piazza San Giovanni dal Comune. I fatti sono ormai noti: concerti in piazza – chi scrive, per caso, ne ha visti tre – e nessuno spettatore e quando parliamo di nessuno: vuol dire che la piazza era deserta, vuota! Nessuno interessato, mentre i locali limitrofi erano pieni di avventori.

Alcune critiche fanno riferimento alla qualità degli spettacoli proposti, altre si riferiscono alla tipologia degli eventi, altri ancora se la prendono con le temperature rigide. Vero, ad esempio non si cappisce la logica seguita dagli organizzatori e dall’Amministrazione secondo la quale si decide di organizzare il concerto della Casadei ossia liscio alle 22.30 in piazza, con una temperatura che sfiora gli zero gradi, visto il target a cui si rivolge un tale spettacolo, ma questo è un caso sin troppo particolare.
Naturalmente non tratteremo della qualità e dell’opportunità degli spettacoli proposti, non ci riguarda – ci impelagheremmo in una discussione sin troppo lunga – e non lo vogliamo nenache fare, piuttosto, invece, vogliamo rivolgere l’attenzione su un vizio di fondo, per così dire, “antico”, che in qualche modo sta contraddistinguendo questi organizzatori e questa Amministrazione: Nessuno è a conoscenza del calendario degli eventi, neppure gli esercenti che lì lavorano.
Non ci sono locandine, non ci sono flyer, non c’è uno stracccio di campagna promozionale dei vari cartelloni. Sì, vari. Perché questa critica non si rivolge esclusivamente agli eventi di questo Natale, come dimenticare quei concerti organizzati, sempre dai medesimi soggetti, a cavallo tra giugno e luglio in via Mariannina Coffa (strada adiacente a piazza San Giovanni)?
Anche in quel caso nessuna pubblicità! Come sempre neanche gli stessi locali della zona ne erano a conoscenza. Addirittutra, e qui si sfiora il ridicolo, i concerti furono organizzati dinnanzi a locali chiusi. Perché? Perché quello era il loro giorno di chiusura infrasettimanale. Quando si dice organizzazione. Tanto per la cronaca, i giorni di chiusura di questi locali, sono il martedì e il giovedì. Intelligentemente i concerti furono organizzati il martedì e il giovedì, senza tra l’altro dir nulla ai commerciati, che in via del tutto eccezionale avrebbero potuto spostare il giorno di chiusura.

La domanda che ci poniamo è una: a che pro? A chi giova organizzare eventi di cui nessuno sa nulla? Perché si organizzano dei concerti all’insaputa dei commercianti che lì lavorano e dei potenziali fruitori?

di Redazione30 Dic 2017 16:12
Pubblicità