Al Kikki Village serata per i 50 anni dell’Aias Catania organizzata dai quattro centri Csr-Aias della provincia di Ragusa

Tra occhi lucidi e (giusto) orgoglio per lo straordinario cammino compiuto, il “Gran Galà per i 50 anni dell’Aias di Catania”, organizzato dai quattro centri Csr-Aias della provincia di Ragusa guidati dal direttore sanitario dott.ssa Giovanna di Falco, ha raccolto nello splendido Kikki Village Resort di contrada Zimmardo-Graffetta a Modica, unica struttura europea del genere, priva di barriere architettoniche, molti tra gli ideatori e gli autori della “rivoluzione Non silenziosa” lunga mezzo secolo, e non ancora giunta al termine, avviata nel 1967 dai genitori di alcuni bambini disabili in nome del diritto alla deghettizzazione, all’uguaglianza e all’integrazione. Ad unire idealmente  il gruppo iniziale di coloro che con tenacia, fatica, convinzione assoluta avviarono e portarono avanti la loro battaglia abbattendo ogni volta un ostacolo nuovo e diverso, con i successori, genitori e “addetti” dei diciannove centri isolani, è stata la bandiera dell’amore per i loro assistiti: un legame forte e indissolubile che ha reso possibile una striscia di miracoli laici lunga 50 anni, intenzionatissima a fare ancora meglio in un futuro (almeno) altrettanto lungo. Dal fondatore l’ing. Francesco Lo Trovato, padre deciso a non “darla vinta” alla disabilità, fino alla diciannove grandi realtà isolane di oggi, passando attraverso i suoi due figli e la folta schiera di quanti hanno prestato e prestano la loro appassionata opera nelle sedi del consorzio, la serata al “Kikki”, con la Civica Filarmonica di Modica a fare da garbata colonna sonora e segnare i vari momenti, ha proposto una carrellata di politici, attori, amministratori e autorità impegnati, tutti con ammirevole concisione negli interventi, nella premiazione nelle quattro ali, amorose e robuste, del “mondo CSR” ibleo, in volo a Comiso, Modica, Ragusa e Pozzallo. In volo anche con i loro uomini e donne di sport,  (Handy Sport e lo schermitore paralimpico Leonardo Napolitano premiati rispettivamente da Andrea Tidona e coach Gianni Recupido) a dimostrazione di come il coraggio e la volontà riescano a superare anche le barriere più alte, in apparenza invalicabili. Tanta commozione, molte (ripetute lacrime), un po’ di amarcord spruzzato di nostalgia e, soprattutto, la determinazione assoluta di voler andare sempre avanti: una garanzia per il futuro, evidenziata con tenero, umanissimo, commovente  affetto per la sua “altra” creatura da un padre ottantacinquenne dagli occhi che guardano ancora molto lontano e con il cuore entusiasta di un ragazzino.

di Gianni Papa21 Lug 2017 18:07
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