Il mistero delle carte “segrete”. Nel frattempo Ragusa ha il suo Bilancio preventivo
Finalmente il Consiglio comunale, ieri notte, ha approvato il bilancio di previsione del 2016, naturalmente non senza polemiche.
Iniziamo col dire che parte delle opposizioni, come l’Associazione Partecipiamo, gli esponenti del Laboratorio 2.0, Movimento Città e Giorgio Massari del Pd, hanno abbandonato l’Aula, denunciando gravissimi illeciti da parte dell’Amministrazione nei loro confronti, nei confronti del Consiglio comunale, che sarebbe stato delegittimato, depauperato ed umiliato dalla scelta della Giunta di occultare un documento fondamentale per la comprensione del Bilancio e quindi per la sua approvazione. Da qui la loro scelta di non presenziare ai lavori.
Stiamo parlando della ripartizione in capitoli delle entrate, un documento che la Giunta, l’assessore al Bilancio nello specifico, non ha mai voluto fornire all’Aula consiliare, giustificando e spiegando il suo diniego così: “Quello è un documento di lavoro che serve esclusivamente alla Giunta e soprattutto agli uffici competenti e non ai consiglieri, il cui compito è quello di approvare, emendare o bocciare l’impianto generale del Bilancio e non i singoli capitoli, perché così la nuova normativa stabilisce”. Inoltre, come ha spiegato l’assessore Martorana, quel documento, che non è protocollato e perciò non è ufficiale, va considerato come una bozza, come uno strumento orientativo di entrate e di uscite ipotetiche, ipotetiche perché ancora soggette alle decisioni dell’Aula.
Questa l’interpretazione della legge che ci ha dato, questa l’interpretazione che ci hanno dato gli uffici competenti, che, a questo punto, sono in assoluto contrasto con l’interpretazione che ne danno le opposizioni che, ancora oggi, in conferenza stampa, hanno parlato del come la Giunta ha colpevolmente nascosto un documento fondamentale, al solo fine di creare un tesoretto da spendere nella prossima campagna elettorale.
Chi ha ragione? L’assessore, la Giunta e gli uffici che hanno studiato e capito la legge o le opposizioni che non si sono fatte ingannare? O ancora, è solo una questione di lana caprina? Ossia hanno ragione ambedue i contraenti e si tratta esclusivamente di una interpretazione più o meno restrittiva della legge? Se così fosse non ci sarebbe nulla di strano, in Italia parlare di legge significa parlare della loro interpretazione.
Certo è che, se avessero ragione le opposizione, la situazione sarebbe molto, ma molto grave, ma possiamo immaginare che sindaco, assessori, dirigenti ed uffici possano arrivare a tanto?
Infine, un altro mistero è come le opposizioni sono entrate in possesso di questi documenti. Loro dicono che li hanno trovati in Aula, perché qualcuno lì li ha dimenticati. L’assessore Martorana, vistibilmente indispettito dall’accaduto, ha promesso un’indagine certosina per scoprire chi ed il perché ha architettato questa “fuga di notizie”.