Piccitto rifiuta di dimettersi e Territorio propone la mozione di sfiducia
Dopo che l’Amministrazione comunale è stata costretta a ritirare la delibera sulla riscrittura dell’art. 48 sulle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale, non solo per colpa delle gravi incongruenze interne all’atto, ma soprattutto per l’assenza nel civico consesso di una compagine politica capace di farsi definire “maggioranza” (solo 8 i consiglieri pentastellati presenti in aula al momento della discussione), il sindaco Piccitto dovrebbe prendere atto di non essere più in grado di poter amministrare Ragusa e, come buon senso vorrebbe, rassegnare le proprie dimissioni.
Quanto accaduto è stato un duro colpo alle politiche urbanistiche della città, Piccitto e i suoi avranno serie difficoltà ad assorbirlo e a poter continuare – seppur con la solita approssimazione – nell’azione di governo (?).
L’unica via di uscita che è rimasta a Piccitto per salvare la propria dignità e, allo stesso tempo, la città di Ragusa, è quella delle dimissioni. Ma sappiamo che è un ragionamento che il primo cittadino ha difficoltà a metabolizzare, probabilmente anche per colpa dei cattivi suggerimenti che chi gli ronza intorno elargisce forse con troppa faciloneria.
Allora il Movimento Territorio condivide l’azione intrapresa dai consiglieri del Partito Democratico D’Asta e Chiavola di voler presentare la mozione di sfiducia in Consiglio comunale: l’opposizione compatta potrebbe trovare in una buona parte del Movimento 5 Stelle un’unità di intenti per salvare Ragusa da una grave condizione di immobilismo.
In questi tre anni di amministrazione, Piccitto si è distinto solo per inerzia, inefficienza e atarassia politica. Un sindaco imperturbabile davanti a qualsiasi problema, al timone senza paura contro gli scogli. Un atteggiamento che non riusciamo a ricordare in nessuna delle amministrazioni precedenti.
Dunque, visto che ha dichiarato più volte che alle dimissioni non ci pensa neanche per scherzo, non ci rimane che invitare le opposizioni e i “dissidenti” pentastellati ad un’azione di responsabilità per Ragusa e suoi cittadini: votare la mozione di sfiducia e riconsegnare alle urne la possibilità per i ragusani di scegliere un nuovo sindaco, questa volta veramente autorevole e capace di guidare la città verso grandi orizzonti. Ragusa se lo merita.