“PuliAmo Vittoria” per la pista di c.da Monte Calvo
La bella iniziativa “PuliAMO Vittoria” organizzata sabato scorso dall’associazione “Vittoria delle finestre rotte”, è stata supportata dall’Asd “No al doping e alla droga” con una squadra di lavoro approntata per ripulire la pista di contrada Monte Calvo, struttura polivalente per l’atletica. Nel suo comunicato, la “No al doping” afferma che l’impianto, conosciuto (ormai?) solo da pochi, avrebbe potuto significare molto per l’atletica leggera provinciale, grazie alla pista di atletica ad otto corsie, rara nel Sud. Avrebbe potuto rappresentare” invece di “rappresenta” perché – rivela – la pista non è mai stata utilizzata: sebbene completata dal 1997 spendendo 1600 milioni delle vecchie lire, non è mai stata resa funzionante e non è stata mai omologata dal Coni. Probabilmente (oppure anche) perché nata con due difetti di base: la lontananza da Vittoria e da Acate; la mancanza di un impianto idrico che ha impedito di piantumare il manto erboso a centro pista per le varie discipline dei lanci. Difetti di facilissima constatazione, che rendono logico (oltre che doveroso vista l’entità della spesa) chiedersi come siano sfuggiti agli estensori del progetto e, comunque, non siano risultati evidenti durante la fase di realizzazione. Nei diciotto anni da allora l’impianto è stato abbandonato alla mercé dei vandali, che hanno imperversato saccheggiando gli impianti elettrici, le attrezzature per i salti, il cordoletto in alluminio segna corsie, i tombini in ghisa e le pertinenze degli spogliatoi. Inoltre, avendo il comune di Vittoria omesso ogni manutenzione dell’impianto, anche la pista di atletica, che ha miracolosamente resistito al quasi ventennale abbandono conservandosi in condizioni accettabili, è ormai ad un passo dal cedere all’assalto della vegetazione. Col supporto dato a “PuliAmo Vittoria”, la No al doping ha inteso richiamare con forza l’attenzione degli enti locali: per l’iniziale, immediata scerbatura e pulizia della pista, seguita dalla ricerca di soluzioni (eventualmente anche col concorso di privati) che consentano l’agibilità almeno della pista di atletica.