Stevanato (M5S) racconta la “sua” riforma dello Statuto comunale
“Presentata nel gennaio dello scorso anno, si inizia a parlare nel merito dell’iniziativa consiliare per procedere alla modifica dello statuto comunale. Atto che è stato incardinato oggi 24 febbraio, la cui discussione dovrebbe terminare rispetto quanto preventivato in conferenza dei capigruppo nella seduta del consiglio comunale del 26 febbraio. Si tratta di una tappa storica per questo Consiglio comunale”.
E’ l’incipit dell’intervento del consigliere Maurizio Stevanato, ‘padre’ della modifica dello statuto che è stata presentata dal Movimento Cinque Stelle.
“Efficace ed efficiente sono i due criteri a cui tale modifica deve innanzitutto rispondere. Per prima cosa bisogna adeguare l’attuale Statuto comunale a modifiche di legge che vanno recepite, come per esempio l’abrogazione della figura del difensore civico e l’inserimento della sfiducia al presidente del Consiglio comunale al pari dello strumento già esistente che riguarda la sfiducia al sindaco. Inoltre la sfiducia potrà riguardare anche i presidenti delle Commissioni consiliari. Tra i punti maggiormente qualificanti che potranno rendere ancora più agevoli e meglio strutturati gli apparati del Consiglio comunale, il Movimento Cinque Stelle ha introdotto il principio secondo cui non possono più esserci gruppi formati da un solo consigliere, piuttosto si andrà ad ampliare il gruppo misto dove dovranno confluire i singoli a prescindere dall’appartenenza politica oppure si dovranno formare Gruppi composti da un minimo di due consiglieri. Inoltre nello statuto viene per la prima volta introdotta la possibilità che il sindaco conferisca ai consiglieri comunali deleghe di studio.
Chiediamo infine – ha proseguito Stevanato – che le modifiche allo statuto siano immediatamente esecutive nel corso della legislatura in atto. Le stesse inoltre saranno propedeutiche alle modifiche del regolamento consiliare, per il quale abbiamo introdotto una rivisitazione dell’assetto attuale delle commissioni. Non più quindici componenti, ma un ridimensionamento a cinque. Inoltre abbiamo introdotto il principio di rivisitazione dei tempi che scandiscono i consigli comunali, uniformando, nel consiglio ispettivo, il tempo riservato alle comunicazioni, a quello già a disposizione nel consiglio ordinario. Un’altra modifica riguarderà anche i tempi di intervento che devono essere necessariamente ridimensionati. Tutto ciò va nel senso dell’efficacia e dell’efficienza dei lavori consiliari e di tutti gli apparati del consiglio, commissioni comprese. E’ nostro intento – ha concluso il consigliere pentastellato – snellire il consiglio comunale, rendere i lavori più consoni alle esigenze che la città ha e fare in modo che anche da un punto di vista economico ci sia un risparmio reale per l’Ente”.