Chi gestisce e a quale titolo il canile comunale dallo scorso 31 dicembre?
Il consigliere comunale e portavoce del Laboratorio politico culturale 2.0, Sonia Migliore, ha presentato un’interrogazione sulla gestione canile/rifugio sanitario di Ragusa, visto che la seconda convenzione, che il Comune ha siglato con l’Aida, il 10 marzo del 2014 (det. dir. N° 394), è scaduta il 31 dicembre scorso ed ad oggi non si capisce chi stia gestendo il canile e a quale titolo.
“L’associazione Aida – premette la Migliore – ha gestito il canile dal 2013 grazie alla prima convenzione per un importo di 25 mila euro. Dall’ottobre di quello stesso anno l’Amministrazione concesse ben 5 proroghe (la quinta dopo la gara andata deserta) stanziando altri 49.400 euro. Lo scorso febbraio, inoltre, il Comune firma con l’Aida un protocollo di intesa per ulteriori 10 mila euro. Va appena ricordato che le proroghe sono illegali, visto che il bando in questione (det. dir. n.394/10.03.2014) non le prevede. Adesso, secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, non c’è nulla di ufficiale però, apprendo che l’Amministrazione ha concesso un’altra proroga all’Aida fino a febbraio, è vero?”
Ma la Migliore va oltre e chiede all’Amministrazione, in primo luogo, il perché non ha redatto in tempo utile il nuovo bando di gara per l’affidamento del servizio già dal primo gennaio del 2015, in secondo luogo, quali siano le reali intenzioni dell’Amministrazione nei confronti della gestione del canile, specie alla luce dell’atto di indirizzo (delibera di Giunta n.509 del 11.12.2014), che decide di “avviare la procedura di gara per l’approvvigionamento alimentare degli animali ricoverati presso il Canile/Rifugio Sanitario Comunale e l’avvio di ulteriori procedure per la gestione totalmente diretta del servizio”, che si scopre esser stato gestito in via sperimentale. “Se così stanno le cose – continua la Migliore – sarebbe il caso di sapere: se l’Amministrazione vuole veramente gestire in proprio il canile e se sì con quale personale ed ancora, se la Giunta ha prodotto un atto di indirizzo per l’approvvigionamento alimentari dei cani, chi ha pagato, sino ad oggi, le derrate dei randagi? Senza contare il fatto che leggendo la suddetta determina non si riesce a capire l’importo della gara per l’approvvigionamento né la durata del servizio stesso.” Infine, visto che la seconda convenzione, scaduta lo scorso 31 dicembre, l’Amministrazione stabiliva in 2,60 euro il costo giornaliero del cane, la Migliore, pretende di sapere, quali servizi, specificati nel dettaglio, rientrano in questi 2,60 euro, visto che inizialmente (2013) l’Amministrazione aveva stabilito di stanziare 3,50 euro al giorno per ogni cane, passando per l’euro e cinquanta della gara andata deserta. L’Amministrazione ha l’obbligo di fare chiarezza, una volta per tutte sull’intera vicenda.”
Nuove domande che non possono non aggiungersi ai quei quesiti, che negli ultimi mesi la Migliore ha posto all’Amministrazione ricevendo risposte varie e contraddittorie tra loro. Emblematico è il caso delle spese tra il Comune e l’Asp. “Non si è mai fatta chiarezza – ricorda il consigliere – sulla gestione dei costi delle spese sanitarie, sui reali servizi, responsabilità e ruoli degli Enti suddetti e dell’Associazione animalista affidataria del servizio. Infatti nonostante le interrogazioni depositate, i numerosissimi accessi agli atti, la fitta corrispondenza avvenuta tra il Comune e l’Asp, senza contare gli interventi della Guardia di Finanza, non si è riusciti ancora a fare chiarezza in tal senso. Una situazione insostenibile, denunciata, pochi giorni fa, durante un’assemblea, anche dagli animalisti ”.
ma se si conoscono veramente i posti in quel canile,e i cani ospitati, sono all’incirca una ventina, non riescono a mandare avanti un canile? nemmeno con 50 mila euro, vergognosi, io da parte del non sindaco di ragusa avrei affidato cani e gatti randagi, alle tante persone serie e veri animalisti che danno e sostengono i gatti randagi di tutta la città di ragusa. gli amministratori compresa la signora migliore, che a parer mio avrà le mani in pasta direi solo di andarsene a lavorare, la politica e l’amministrare il bene pubblico per la collettività, non è cosa loro.