Ragusa. Iacono: “Il piano agricolo urbano va riscritto”
Stamani il Presidente del Consiglio comunale, Giovanni Iacono, ha provveduto ad informare la Commissione consiliare Assetto del Territorio della proposta di annullamento della delibera di Consiglio Comunale n. 77 dell’1.12.2009 (Adeguamento elaborati e norme di attuazione del Piano Regolatore Generale, all’art. 4 del Decreto di approvazione A.RT.A. del 24-02-2006, a supporto degli uffici e dell’utenza). La proposta di annullamento è stata deliberata dalla Giunta municipale, il 31 gennaio scorso, e deve essere ancora esaminata dal Consiglio comunale.
Il Presidente del Consiglio ritiene tutta la vicenda relativa all’adeguamento del PRG alle prescrizione della Regione “estremamente grave perché non vi è corrispondenza tra gli elaborati di PRG”. Il presidente Iacono evidenzia che dalle risposte avute alle diverse note da lui inviate all’ assessorato all’Urbanistica, al dirigente tecnico, al segretario generale, all’Avvocatura comunale “si evince che vi sono modifiche in contrasto ai dettami della Regione”.
“Il parco agricolo urbano – sottolinea Giovanni Iacono – è stato trasformato in zona mista produttiva senza l’individuazione delle aree di verde agricolo; per le zone stralciate di Marina di Ragusa, S.Giacomo e Punta Braccetto si doveva progredire con la procedura di variante; i piani di lottizzazione devono essere riclassificati, così come i programmi costruttivi secondo le zone territoriali omogenee di cui all’art. 2 del decreto ministeriale n. 1444/68. In alcuni casi sono state apportate modifiche che vanno oltre quanto richiesto dal decreto di approvazione della Regione e fatto incredibile – rimarca il presidente del Consiglio comunale – è la mancata adozione delle procedure previste dall’art. 3 e 4 della L.R. 71/78, fatto che ha determinato un grave danno per la comunità ragusana, alla quale è stato impedito di partecipare alla procedura mediante la proposizione di osservazioni ed opposizioni. A questo aggiungasi l’estrema difficoltà ad operare nella direzione della chiarezza perchè, in maniera del tutto irrituale, le tavole allora furono presentate su scala 1:5.000, malgrado la circolare del Ministero dei Lavori Pubblici del 7.7.1954, n. 2495 prevede planimetrie in scala 1:10.000, e nel disciplinare tipo per la redazione del PRG era indicato in maniera chiara che per l’abitato esistente bisognava utilizzare la scala 1:2000 e 1:10.000 per tutto il territorio, oltre ad una relazione tecnica illustrativa di accompagnamento all’elaborato grafico e alle norme di attuazione che manca del tutto. Adesso il Consiglio comunale è chiamato a dare seguito alla richiesta di annullamento proposta dalla Giunta municipale e agli atti inerenti, che diventano ancora più urgenti delle varianti al Piano Regolatore Generale”.